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Expo: bambini italiani più grassi d’Europa, ripartire dall’alimentazione

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Milano, 13 ott. (AdnKronos Salute) – “In Italia abbiamo il triste primato di avere i bambini più grassi d’Europa, con il 24% sovrappeso e il 12% obeso. Questo perché stiamo perdendo la nostra tradizione alimentare mediterranea”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Michele Carruba, del Centro studi e ricerche sull’obesità dell’università degli studi di Milano, oggi all’Expo per parlare di obesità e diabete all’interno di un ciclo di incontri promossi dal Ministero della Salute. “Con l’industrializzazione e la tecnologia le persone continuano a mangiare la stessa quantità di cibo da un punto di vista quantitativo, ma non si muovono più e quindi non bruciano energia”, continua l’esperto.
In Italia è obeso il 10% della popolazione, cui si deve aggiungere un altro 46% di persone in sovrappeso. Le cellule adipose diventano un “vero e proprio organo endocrino che secerne sostanze che intaccano il funzionamento degli altri organi. Cervello, cuore, reni, ma soprattutto il pancreas, che sviluppa insulino-resistenza e quindi provoca il diabete”, ricorda il medico. Il 90% dei diabetici di tipo 2 è obeso o sovrappeso. “Oggi sappiamo che questa forma della malattia parte da un accumulo di grasso a livello viscerale – spiega Carruba – Continuiamo però a trattare l’obesità come un problema estetico e a limitare i danni del diabete” intervenendo una volta che la malattia si è già manifestata. “Per curare davvero il paziente dobbiamo farlo dimagrire”.
Una perdita di peso del 5-10% sarebbe sufficiente a migliorare la qualità della vita del diabetico, provocando a volte la remissione della malattia. Inoltre, occorre intervenire sugli stili di vita: “Bisogna focalizzarsi sulla prevenzione primaria, a partire dall’alimentazione. Diversi studi hanno confermato l’efficacia della dieta mediterranea arricchita con olio di oliva extra vergine e con frutta secca”, commenta Gianluca Perseghin, endocrinologo del Dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’università degli studi di Milano e di Medicina metabolica al Policlinico di Monza, anche lui relatore all’incontro di oggi.
Il diabete colpisce mezzo milione di persone solo in Lombardia, mentre a livello nazionale l’incidenza è del 7-8%. Oltre all’alimentazione è importante “un esercizio fisico strutturato. E’ dimostrato che almeno 4 sessioni la settimana da 45 minuti l’una di attività aerobica come cyclette o step aiutano nella prevenzione – ricorda Perseghin – Resta da capire qual è la soglia minima di movimento per ottenere il beneficio massimo”.