Home Nazionale Expo: sociologo Bonomi, non deve essere abbuffata collettiva (2)

Expo: sociologo Bonomi, non deve essere abbuffata collettiva (2)

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(AdnKronos) – Padre Annoni si dice preoccupato per la situazione del Paese: “Rischiamo di passare dalla povertà relativa alla povertà assoluta, cioè ci sono persone che non hanno proprio nulla. E mentre fino alla metà degli anni Novanta erano soprattutto extracomunitari quelli che chiedevano aiuto alla nostra associazione, ora il numero degli italiani supera quello degli stranieri”. E prosegue con i dati dell’Opera San Francesco: “Nel 2014 abbiamo servito 2700 pasti al giorno. Per fortuna abbiamo 160 medici volontari, che offrono la loro disponibilità nei nostri ambulatori. Negli ultimi anni abbiamo dovuto per necessità cercare psicologi e psichiatri: i danni della fame e del bisogno non sono solo fisici, ma spesso sono molto più profondi”.
Anche Luigi Rossi consigliere delegato di Pane Quotidiano conferma che “la popolazione italiana che chiede aiuto è aumentata in modo vertiginoso. Quelli che vengono da noi – dice – spesso sono persone che hanno comunque una casa, perché il cibo che distribuiamo deve essere cotto. Quindi non si tratta di clochard, ma di persone normali, che magari nascondono agli altri la loro situazione”. E alla giornalista che gli chiede se ci sono i “furbetti” di cui parlava Salvini, quelli che approfittano di queste associazioni per avere un pasto gratis pur non avendone bisogno, Rossi risponde: “Mettersi in fila per il pane significa in ogni caso perdere un pezzo di dignità. Lei lo farebbe, se non ne avesse bisogno?”
A concludere è Andrea Giussani: “Il titolo di questo incontro è sbagliato: non è vero che il cibo non c’è. Il cibo c’è, ma viene sprecato”. E ancora: “Il contrasto non è tra Nord e Sud del mondo, ma tra cibo sprecato e bisogno di cibo. In tutte le famiglie ci sono delle eccedenze utilizzabili. Uno studio del Politecnico di Milano ha dimostrato che sprechiamo un milione di tonnellate di cibo fungibile, ma non più commerciabile”.