Milano, 20 mag. (AdnKronos) – Per conoscere il destino di Heidi Panzetta, la 42enne arrestata il primo maggio in flagranza di reato, insieme ad altre 4 persone, per i disordini scoppiati durante il corteo “No Expo” bisogna attendere ancora qualche giorno. L’udienza del Tribunale del Riesame che dovrà valutare il ricorso presentato dalla donna, si è tenuta questa mattina e i giudici si sono riservati e la loro pronuncia è attesa fra qualche giorno.
L’avvocato della donna, Paolo Antimiani, ha chiesto la carcerazione della sua assistita e la concessione degli arresti domiciliari perché, a suo giudizio, “non c’è pericolo di reiterazione del reato” e non sussistono quindi i presupposti che giustifichino la carcerazione preventiva. La donna, tedesca di origine ma milanese d’adozione, ha ammesso di aver partecipato alla manifestazione dei movimenti “No Expo’ nel giorno dell’inaugurazione dell’esposizione, ma ha respinto tutte le accuse, negando di aver impugnato un bastone, come invece sostengono gli agenti di Polizia che l’hanno ammanettata.
Il suo legale ha inoltre depositato agli atti alcune foto che ritraggono la donna durante il corteo a volto scoperto e senza alcun bastone o mazza tra le mani. Heidi Panzetta, ha spiegato l’avvocato Antimiani davanti ai giudici, è madre di una ragazza di 14 anni e se è vero che ha alle spalle alcuni precedenti per droga e furto, questi fatti risalgono tutti agli anni precedenti al 1999.