Roma, 4 feb. (AdnKronos) – E’ l’ora della resa dei conti dentro Forza Italia. Di fronte a un partito disorientato e balcanizzato, Silvio Berlusconi ha capito che ormai il cambio di rotta è inevitabile. Ieri, dopo aver visto prima Denis Verdini e poi Raffaele Fitto, l’ex premier si è reso conto che le lotte tra correnti hanno raggiunto il livello di guardia e c’è bisogno dell’intervento del leader, atteso da tempo. In pochi credono nella ‘rivoluzione azzurra’ con l’azzeramento degli organi direttivi’ come auspicano i ‘frondisti’, ma il vaso di Pandora è scoperchiato da tempo e qualche cambiamento si dovrà fare.
Sempre nella serata di ieri, Berlusconi avrebbe riunito in via del Plebiscito Grazioli i fedelissimi per decidere la convocazione l’indomani, prima dell’ufficio di presidenza ristretto (con la partecipazione dei soli aventi diritto di voto, ovvero una trentina di componenti), poi dei gruppi di Camera e Senato nel pomeriggio, alle 15. Intanto, Fitto, appena terminato il colloquio con l’ex premier e avanti ai suoi riuniti al ristorante l’Angoletto del Pantheon, avrebbe convenuto di fissare una conferenza stampa a Montecitorio la mattina dopo, alle 11.30, per alzare il tiro e ribadire il suo cavallo di battaglia: ”Subito confronto interno e azzeramento dei vertici”.
Stamane il colpo di scena: poco prima dell’avvio della riunione del Comitato di presidenza Berlusconi sconvoca l’assemblea dei gruppi e la fissa per mercoledì prossimo. Mentre Fitto parla ai giornalisti alla Camera, il Cav vede prima i fedelissimi (da Mariarosaria Rossi a Giovanni Toti) e poi presiede l’Ufficio di presidenza, dove i capigruppo Brunetta-Romani presentano le loro dimissioni.