Home Nazionale Fillea Cgil: 76mila migranti tra nostri iscritti, 24% del totale

Fillea Cgil: 76mila migranti tra nostri iscritti, 24% del totale

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Roma, 10 set. (Labitalia) – Sono 76mila, il 24% del totale, gli immigrati iscritti alla Fillea Cgil, il sindacato dei lavoratori delle costruzioni di Corso d’Italia. E’ quanto emerge da un report presentato oggi dal sindacato, sul ruolo appunto dei migranti nell’organizzazione. Secondo i dati della Fillea, maggiore è la presenza degli immigrati tra gli iscritti nelle regioni del Centro-Nord, con punte che raggiungono il 40% nel Lazio e in Liguria, mentre tra le regioni meridionali svetta l’Abruzzo con il 26,6%.
E parlano straniero anche tanti delegati e funzionari, provenienti soprattutto da Est Europa, Africa, Sud America. Tra loro c’è chi è arrivato vent’anni fa per caso o per studiare (ora con nazionalità italiana), quelli che in Italia ci sono arrivati da clandestini, su barconi o treni della speranza, e poi la fame, il lavoro nero, il ricatto e le violenze dei caporali, e poi quella prima busta paga e quel permesso di soggiorno costati sangue e fatica. E, infine, l’incontro con il sindacato, che ha cambiato la loro vita. E che sta cambiando, spiegano dalla Fillea, la vita del sindacato.
Il profilo medio dei funzionari coinvolti nell’indagine, illustrata da Emanuele Galossi, della Fondazione DI Vittorio, dice che hanno un'”età media di 42 anni, sono in Italia da almeno tre lustri, hanno titoli di studio prevalenti alti e medio-alti”.
“Dalle interviste -spiega l’indagine- risulta che le maggiori difficoltà incontrate da questi funzionari nel rapporto con il sindacato e con i lavoratori sono state la poca conoscenza dei temi sindacali, la diffidenza da parte dei lavoratori italiani nei confronti del sindacalista straniero e la difficoltà nella comunicazioni per via della lingua, gap su cui però il sindacato è intervenuto con un forte impegno in progetti di formazione”.
Da parte degli intervistati, sottolinea, c’è soddisfazione del proprio percorso all’interno del sindacato, ma “per più della metà di loro occorre che il sindacato faccia di più, ci sia più coraggio: ad esempio, più funzionari immigrati, più coinvolgimento nelle scelte, più contatto diretto con i lavoratori e i disoccupati, anche sperimentando nuove forme di rappresentanza e di lotta”.
Richieste che trovano conferma e sostegno nelle parole del segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella: “Più giovani e migranti sono i lavoratori, più giovane e migrante deve essere il sindacato che li rappresenta ma su questo occorre un impegno di tutto il sindacato e servono scelte concrete e coerenti che accompagnino e favoriscano il ricambio generazionale, dobbiamo rinnovare le forme della nostra azione e quelle della nostra comunicazione con i lavoratori. Il contributo dei nuovi funzionari, penso ai migranti, ai giovani, alle donne, in questo sarà determinante”.