Roma, 12 nov. (AdnKronos) – “Un insulto all’intelligenza, soprattutto dei non cattolici che si pretende di tutelare”. Così il capogruppo di Area popolare alla Camera, Maurizio Lupi, commenta lo stop delle visite alla mostra ‘Bellezza divina’, deciso da una scuola di Firenze per non urtare la sensibilità dei non cattolici.
“Quegli insegnanti, magari teorici di una pedagogia pluralista e multiculturale, e senza cogliere la contraddizione in cui incappano, per ‘proteggere’ da un dato culturale che è patrimonio dell’umanità chi cristiano non è, oltre non spiegare più storia dell’arte e musica, non dovranno più leggere in classe Dante, Pascal, Lutero, Manzoni, Dostoevskij, Leibniz, financo Pasolini e nemmeno Oscar Wilde. E mi fermo, pur potendo continuare all’infinito”.
“Ma devono stare attenti anche quando spiegano scienze, perché la presentazione con toni positivi delle scoperte di un cattolico come Louis Pasteur potrebbe essere una subdola forma di propaganda religiosa, così come per la cosmologia di Georges Lemaitre. O, forse ancora, con un gesto di sovrana coerenza, farebbero meglio a dimettersi, vista l’impossibilità di spiegare alcunché durante le loro ore di lezione e l’immoralità di lucrare uno stipendio senza fare nulla. Anzi no, non possono, era san Paolo -conclude Lupi- che diceva: chi non lavora neppure mangi”.