Milano, 20 mar. (AdnKronos) – La fiscalità locale “negli ultimi sei anni è cresciuta in maniera esponenziale e così non si può andare avanti”. Carlo Bonomi, vicepresidente di Assolombarda, commenta così i numeri emersi dal ‘Terzo rapporto sulla fiscalità locale nei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza’, presentato stamattina da Assolombarda, secondo il quale la pressione fiscale sulle imprese del Milanese è aumentata del 3%. Il rapporto prende in considerazione 86 comuni lombardi e ne analizza la pressione fiscale mettendo a confronto i valori delle imposte come Imu, Tasi, Tari, oneri di urbanizzazione e Irpef.
Dall’analisi si evince che nel 2014 gli uffici hanno subito incrementi del 3,5% mentre per i capannoni industriali l’aumento è stato del 2,9%. In termini reali, in una manciata di anni, si paga in media circa 500 euro in più di tasse locali per gli uffici (da 7.274 a 7.839 euro), ma è più consistente la crescita per il ‘capannone tipo’ che ha visto un aumento delle imposte, tra il 2012 al 2014, pari all’8,8%, da 37.025 a 40.302 euro.
Bonomi sottolinea i “casi in cui nostri associati, dal 2009 al 2014, hanno visto un aumento dell’imposizione locale di oltre l’82%” e per questo considera “ormai superato il livello di guardia sia in termini di carico che di complessità” nel pagamento dei tributi. “Bisogna fare presto – dice – e agire sui numerosi nodi ancora da sciogliere tra cui l’esclusione da imposizione degli immobili produttivi che sono di fatto strumenti di lavoro”.