(AdnKronos) – “Il territorio di confine con la Slovenia -aggiunge l’esponente di Fi- in questi anni ha conosciuto pochi benefici dall’allargamento ad est dell’Unione europea e una serie significativa di svantaggi che ricadono sullo Stato italiano, il quale si vede depredato delle entrate derivanti dalle accise su alcuni beni, come i carburanti e le sigarette, visto che la convenienza del prezzo porta i consumatori della fascia confinaria a recarsi al di là della frontiera”.
“Questo -insiste Savino- ha comportato una crisi degli operatori di Trieste e Gorizia, così come la chiusura di diverse attività commerciali. E il ricorso ad aziende slovene e croate per acquistare beni ed effettuare lavori, i cui costi sono poi detraibili come quelli per gli infissi, rappresenta un’altra ricaduta negativa, visto che lo Stato perde un’entrata concedendo la detrazione, ma poi l’azienda che dà il lavoro e crea reddito non paga le tasse in Italia”.
“E’ quindi indispensabile che il governo stimoli Bruxelles a concedere una deroga, affinché la detrazione sia vincolata alla nazionalità fiscale dell’impresa che vende i beni ed effettua i lavori, perché questo è un problema che può espandersi in altre parti del Paese. Purtroppo, in considerazione della scarsa incidenza dell’Italia in Europa dimostrata in altri campi, come quello dell’immigrazione, non c’è da essere particolarmente ottimisti, ma confidiamo che almeno davanti a questo non impossibile obiettivo il governo non si arrenda”, conclude Savino.