Roma, 8 gen. (AdnKronos) – “Come in tutti i ‘grandi casi’ (Kennedy, piazza Fontana, Palme, 11 settembre, morte di Osama bin Laden ecc. ec.), anche in questo di Parigi, i conti non tornano e ci sono un sacco di cose da spiegare”. Aldo Giannuli sul blog di Beppe Grillo torna ad avanzare dubbi sull’attentato alla redazione di Charlie Hebdo: “molto probabilmente la strage è islamica, però… che gran puzza di bruciato!”, scrive dopo aver dato ampio spazio a tutti i dubbi del caso.
“Come mai un obiettivo sensibile -come la redazione di Charlie Hebdo- era così debolmente protetto? – chiede, tra le altre cose, Giannuli – Vista da questo angolo visuale, la vignetta che presagiva l’attentato appare come una cosa più sinistra di un semplice presentimento”. I servizi francesi “sono fra i migliori del mondo ed hanno una scuola di pensiero molto avanzata – riflette ancora lo studioso, ormai punto di riferimento della galassia M5S – ma poi si fanno fregare in questo modo da tre ragazzi che vanno in giro armati di kalashnikov a fare strage di giornalisti? A quanto pare, sembra che non abbiano alcun controllo dell’ambiente jihadista presente sul proprio territorio, al punto di non essere capaci di monitorare neppure i reduci dalle guerre mediorientali”.
“E le armi, gli attentatori, dove se le sono procurate? Portate appresso dalla Siria? – chiede ancora Giannuli – E i francesi se le sono fatte passare sotto il naso? Bella groviera sono i controlli! La mala vita, come suggerisce Loretta Napoleoni sul Fatto? Ma, da sempre la malavita è la cosa più infiltrata dalla polizia, per cui, se anche la cosa è sfuggita prima, ora dovrebbe essere relativamente (dico relativamente) agevole risalire agli attentatori”.