Roma, 8 gen. (AdnKronos) – ”Per anni sono stato nel mirino dei terroristi islamici per la “colpa” di aver denunciato con una maglietta i rischi del fanatismo religioso. Dopo la strage di Parigi, per la mia sicurezza, mi è stato vivamente consigliato di tenere un profilo basso sulla vicenda”. Lo dice Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, sui tragici fatti di Parigi con l’assalto alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo.
”Obbedisco, terrò un profilo basso e continuerò a farlo – prosegue l’esponente della Lega Nord – Ma l’affermazione di Stéphane Charbonnier, direttore del giornale Charlie Hebdo massacrato ieri a Parigi “non ho paura delle rappresaglie, preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio” oggi la faccio mia”.
”È in corso una guerra ed io come allora mi arruolo come volontario per combatterla – conclude Calderoli – costi quel che costi, non solo con le parole, ma anche con i fatti”.