Roma, 12 gen. (AdnKronos) – “Tutte le grandi potenze sono ugualmente allarmate e bisogna coinvolgerle tutte e trattare a vasto raggio sullo scacchiere del mondo, anche con leader fino ad ora considerati intrattabili. Di fronte a un pericolo comune, perché la sciagura del terrorismo minaccia con uguale intensità non solo l’Europa ma anche la Russia, gli Stati Uniti, la Cina, è possibile una politica comune”. Lo afferma, intervistato da Il Mattino e Il Messaggero, Romano Prodi.
“Le posizioni molto responsabili, espresse per esempio dal presidente egiziano al-Sisi mi sembrano molto interessanti per reimpostare la lotta al terrore. Non basta avere soltanto, tra gli Stati, una emozione comune e una posizione comune. Occorre subito -insiste l’ex premier- anche un’azione comune”.
Nella manifestazione di ieri a Parigi non c’erano, osserva Prodi, né rabbia né paura, “c’era semmai la consapevolezza di voler dare una risposta corale, sia pure nel silenzio perché è stata una manifestazione silenziosa e in questo modo ci siamo voluti sentire vicini ai francesi, al gravissimo tema della sicurezza e della libertà nelle nostre città e nel mondo intero”. E occorre coltivare “la speranza di tradurre questa giornata di emozione in un’azione politica comune. Bisogna che ci sia un cambiamento forte nelle politiche europee e mondiali e mi auguro che saremo capaci tutti insieme di fare questo salto”, conclude Prodi.