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Francia, torna Charlie Hebdo: “Non dobbiamo restare un simbolo”

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Parigi, 25 feb. (AdnKronos) – Charlie Hebdo è tornato in edicola oggi per la prima volta dopo il numero uscito all’indomani dell’attentato nella sede del settimanale il 7 gennaio scorso. “Si riparte”, si legge in copertina. Un messaggio che conferma il caporedattore Gérard Biard, in un’intervista concessa a Europe 1. “Non abbiamo alcuna ragione per rinunciare, cambiare linea editoriale è fuori questione”, risponde, precisando: “La linea editoriale è quella che è sempre stata, ossia commentiamo l’attualità”.
La messa a punto di questo numero è stata fatta in modo un po’ particolare ma forse più serenamente rispetto ai numeri precedenti, spiega Biard: “Perché abbiamo avuto tempo per farlo, per maturarlo. Ora ho un po’ paura per il prossimo numero, perché abbiamo solo una settimana”. Naturalmente il lavoro – cui hanno partecipato anche i feriti – è stato fatto con i “colleghi morti sempre nelle nostre teste, nei nostri spiriti, è difficile dimenticarli”.
Charlie Hebdo, continua, non deve “restare il simbolo che è stato per un numero, noi malgrado”. “Siamo ripartiti non dobbiamo essere più un simbolo, le idee che difendiamo sono i valori di tutti non dobbiamo essere gli unici a difenderli”.
“Noi non siamo provocatori facciamo solo il nostro mestiere”, ha poi sottolineato. Quanto al denaro ricevuto dal settimanale, Biard distingue i circa 4 milioni frutto di donazioni – che andranno alle famiglie delle 17 vittime degli attentati – dalle vendite ed abbonamenti che hanno fruttato circa 10-12 milioni che serviranno a mandare avanti il settimanale e mettere in sicurezza i locali della redazione. “Charlie Hebdo bunkerizzato?” Materialmente sì ma editorialmente no, resteremo sempre il giornale aperto che siamo sempre stati”.