Ramallah, 7 gen. (AdnKronos/Aki) – Quello di vignettista è diventato un lavoro “pericoloso in particolare qui in Palestina e nel mondo arabo a causa dello Stato islamico (Is) e di altri gruppi, ma questo è il nostro lavoro e dobbiamo continuare a svolgerlo”. Così il vignettista palestinese Mohammad Sabaaneh commenta con Aki-Adnkronos International l’attacco, probabilmente di matrice islamista, sferrato questa mattina a Parigi nella sede della rivista satirica ‘Charlie Hebdo’.
“Certamente come palestinese e vignettista condanno il massacro. E’ una vergogna”, afferma Sabaaneh, che ricorda la morte del noto vignettista Naji al-Ali, vera e propria icona nei territori palestinesi, assassinato nel 1987 a Londra da un killer mai identificato. “Ancora adesso ci manca molto”, dichiara Sabaaneh.
“E’ triste pensare a quanto accaduto in un luogo di libertà e creatività – aggiunge il vignettista – Anche nel mondo arabo e in Palestina siamo vittime degli stessi attacchi”. Sabaaneh, che lavora per il giornale palestinese Al-Hayat Al-Jadid, ricorda quindi di aver visitato Parigi lo scorso anno e di avere come amici “tanti vignettisti francesi. Per questo sono ancora più triste per quello che ho visto”.
L’ultima riflessione del vignettista palestinese è sulla libertà di pensiero in Medio Oriente. “Molti dei miei amici vignettisti dal mondo arabo e dall’Iran sono andati in Francia per trovare un luogo sicuro per disegnare. Ora dove andranno?”, conclude Sabaaneh.