Roma, 20 lug. (AdnKronos) – Sul fisco, Matteo Renzi “coglie un malessere”, ma l’obiettivo deve essere quello di una “maggiore equità”. Lo dice, in una intervista al Corriere della Sera, l’ex segretario del Pd Guglielmo Epifani, che dice di non essere d’accordo con Pippo Civati, secondo il quale sulle tasse il premier “è come Berlusconi”.
“Renzi -spiega Epifani- coglie un malessere forte sul prelievo fiscale in Italia, giunto al 43-44 per cento. Pressione in parte iniqua, perché grava sempre solo su chi le tasse le paga. Berlusconi nel 2001 promise, fra l’altro, di ridurre le aliquote a due, ma non mantenne nulla. Renzi, per essere credibile, deve passare rapidamente dell’annuncio alla proposta precisa, con coperture fondate”.
Una misura veramente ‘di sinistra’ sarebbe, sottolinea l’ex segretario generale della Cgil, quella di una maggiore equità: “Oggi l’Irpef la pagano soltanto dipendenti e pensionati, ma nel progetto di Renzi gli sgravi per queste categorie arrivano nell’ultimo anno di legislatura”. L’abolizione di Imu e Tasi farà mancare fondi ai Comuni. “Tre o quattro miliardi. Per non tagliare i servizi -osserva Epifani- si dovrà dunque allentare il patto di stabilità per i Comuni, permettendo più investimenti. Riguardo alla politica industriale, vanno detassate ricerca e innovazione”.