Home Attualità Governo: Nigi (Confsal), agenda inadeguata per obiettivi socio-economici

Governo: Nigi (Confsal), agenda inadeguata per obiettivi socio-economici

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Roma, 15 gen. (Adnkronos/Labitalia) – “A nostro parere, l’agenda governativa si sta rivelando sempre più inadeguata in relazione agli obiettivi socio-economici che sono nelle legittime aspettative dei cittadini e dei lavoratori italiani. La nostra valutazione, maturata in piena autonomia, sulle riforme strutturali avviate e sui mancati interventi nei settori strategici dello sviluppo e dell’occupazione è complessivamente negativa”. Ad affermarlo è il segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi, nella sua relazione al Consiglio generale del sindacato autonomo.
Nigi parla di “un contesto di relazioni sindacali con il governo sempre più precario e al limite della costituzionalità”, che tuttavia, avverte, “non ci ha impedito di indicare a governo e Parlamento, con i mezzi a nostra disposizione, la mancanza di alcuni interventi a sostegno della domanda interna e conseguentemente della crescita economica e occupazionale e i ritardi sulle riforme annunciate, come non ci ha impedito di chiedere un radicale cambiamento di strategia politica”.
Il segretario generale indica quindi al governo alcuni campi prioritari di intervento “da assicurare in tempi brevi e comunque utili”, anche in vista del prossimo Documento economico-finanziario (Def), che “dovrà vedere risolte o almeno in via di soluzione alcune questioni”.
Tra queste questioni, Nigi elenca: “L’attuazione della riforma del fisco; l’intensificazione della lotta all’evasione fiscale; il contrasto all’economia irregolare e al lavoro sommerso; il sostegno all’istruzione, alla formazione, alla ricerca e alla innovazione tecnologica; la razionalizzazione e l’ottimizzazione delle politiche energetiche; l’equo governo delle tariffe; l’avvio di mirate politiche industriali e ambientali; una spending review seria e giusta; un forte ed efficace contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata; una doverosa vigilanza sulle vicende delle grandi aziende in crisi, quali l’Ilva di Taranto, le Acciaierie di Terni, Fiat e indotto di Termini Imerese”.
Inoltre, per il segretario generale della Confsal, una particolare attenzione meritano “la riduzione significativa dell’imposizione fiscale a lavoratori e pensionati e alle imprese, che assumono e investono in innovazione tecnologica e in energia pulita e a basso costo, e il rinnovo dei contratti del privato e del pubblico impiego”.
“Questi e altri – rimarca Nigi – costituiscono i ‘reali’ fattori di crescita e di occupazione, il cui mancato intervento adeguato dei governi degli ultimi anni ha bloccato l’economia e ha penalizzato l’occupazione, soprattutto giovanile”.
“Va privilegiato il sano rigore – sottolinea – mentre va abbandonata la via della cieca austerità compensativa degli sprechi e delle ruberie di risorse pubbliche. Il rigore finanziario e l’etica pubblica possono tradursi in crescita se si realizzano mirate ed eque riforme strutturali e funzionali”.
“Su questo punto centrale si dovranno misurare governo, istituzioni pubbliche, parti politiche e sociali e il Paese tutto, se veramente esiste la piena volontà di ritornare a crescere per garantire un sereno futuro alle giovani generazioni”, conclude il segretario generale della Confsal.