Home Nazionale Guzzetti all’attacco, basta aumenti tasse su enti filantropici

Guzzetti all’attacco, basta aumenti tasse su enti filantropici

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Milano, 20 mag. (AdnKronos) – Il governo “potrebbe fare qualcosa” per promuovere la filantropia in Italia non aumentando “ancora le tasse”, perché ogni euro di imposte a carico delle Fondazioni è un euro sottratto alle erogazioni, che sostentano associazioni impegnate “rendere la nostra convivenza la più accettabile possibile”, svolgendo un ruolo che ormai non è più di “sussidiarietà”, ma sempre più spesso “di supplenza” ai compiti dello Stato. Lo afferma il presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, a margine della assemblea generale annuale dello European Foundation Centre, che quest’anno si tiene a Milano.
“Nel 2014 – ricorda Guzzetti – abbiamo avuto due provvedimenti in materia fiscale: il primo provvedimento riguardava tutti, Fondazioni e non, che è la tassazione delle rendite finanziarie. L’aliquota è stata aumentata dal 20 al 26%. Il secondo provvedimento, che ha incrementato la tassazione sui dividendi che percepiamo, è stato un provvedimento che ha riguardato solo gli enti non commerciali”.
“Pertanto – prosegue il presidente dell’Acri -i noi Fondazioni di origine bancaria, ma anche altri enti, grandi Fondazioni filantropiche, che hanno degli investimenti in società che corrispondono dividendi, abbiamo visto un aumento della base imponibile dal 5 al 77%. Una cosa molto pesante. Questo secondo provvedimento riguarda solo noi, è un provvedimento retroattivo e ha elementi assolutamente incomprensibili”.
Tutto questo, continua Guzzetti, “ha voluto dire che da 110 mln di tasse, perché in Italia non c’è un euro di beneficio fiscale per enti di carattere non profit, siamo passati a 360 mln, oltre il triplo. Ma l’effetto è che le vittime non siamo noi. Se ci fanno pagare più tasse, noi le paghiamo, ma vuol dire sottrarre somme che noi eroghiamo”.
Una Fondazione, aggiunge il presidente dell’Acri, “ha un patrimonio, lo investe e ne ricava degli utili. Si pagano le tasse e le spese di funzionamento e il resto noi lo diamo al terzo settore, al non profit, al volontariato per assistere anziani, disabili, immigrati, infanzia negata, finanziare la ricerca, recuperare patrimonio storico-artistico, difendere l’ambiente”.
Pertanto, conclude Guzzetti, “ogni euro in più che ci fanno pagare è un euro in meno che viene destinato a questa attività: in un momento di grande crisi della spesa pubblica, noi non stiamo facendo sussidiarietà, ma sempre più supplenza. Quindi, queste tasse in più sono una mazzata a queste associazioni, a questi enti che operano per cercare di fare in modo che la nostra convivenza sia la più accettabile possibile”.