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I conflitti ambientali italiani in un Atlante

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Roma, 13 mar. – (AdnKronos) – Dal Vajont a Casal Monferrato, da Taranto a Brescia, dalla Terra dei Fuochi alla Val di Susa, dalle zone di sfruttamento petrolifero alle centrali a carbone, dai poli industriali all’agroindustria, dalle megainfrastrutture alle discariche. Le più emblematiche vertenze ambientali italiane raccolte in un vero e proprio atlante realizzato da Cdca (Centro documentazione conflitti ambientali), dipartimenti universitari, ricercatori, giornalisti, attivisti e comitati territoriali.
E’ l’Atlante Italiano dei Conflitti Ambientali, piattaforma web italiana che al momento contiene 100 schede di conflitto, ma in continua espansione, di rapida consultazione attraverso un sistema di filtri progressivi. La piattaforma italiana è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo di ricerca Ejolt, finanziato dalla Commissione europea e che ha coinvolto, per 5 anni, oltre 20 partner internazionali tra università e centri studi indipendenti.
Il progetto ha dato vita all’Atlante Globale della Giustizia Ambientale,
contenente circa 1.400 casi di conflitto in tutto il mondo, alla cui elaborazione il Cdca ha partecipato attivamente.
Sulla mappa sono raccolte storie di devastazione e saccheggio ambientale, ecocidi ed eco-apartheid, ma anche esperienze di cittadinanza attiva, di difesa territoriale e di costruzione di modelli alternativi di gestione delle risorse portati avanti da soggetti diversi.
I conflitti socio-ambientali, infatti, sono caratterizzati dalle mobilitazioni delle comunità locali o da movimenti sociali contro particolari attività economiche, laddove gli impatti ambientali sono fonte di forti disagi.
L’Atlante seleziona i conflitti ambientali secondo dieci categorie principali: energia nucleare, estrazione mineraria e cave; gestione dei rifiuti; biomasse e conflitti legati alla terra; energia (fossile, rinnovabile e giustizia climatica); gestione dell’acqua; infrastrutture e cementificazione; turismo; biodiversità; industria, manifattura e installazioni militari.
Il database contiene informazioni sugli investitori e i promotori dei conflitti, i loro impatti, informazioni generali, le fonti del conflitto, dettagli sui progetti, conflitti e mobilitazioni, esito del conflitto, riferimenti alle legislazioni locali, ricerche accademiche, video e fotografie.
Con un singolo click è possibile accedere alla mappa su cui sono indicate le diverse forme di conflitto (ad esempio rifiuti, acqua o nucleare); è possibile effettuare una ricerca per imprese, risorse coinvolte o tipo di conflitto e ottenere informazioni, dagli attori coinvolti alla descrizione del caso.
Si tratta di una piattaforma partecipativa, registrandosi nella home page dell’Atlante è infatti possibile segnalare nuovi casi, che appariranno sulla mappa previa moderazione dell’equipe di ricerca del Cdca.