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Il cambiamento climatico entra nel Cda delle aziende italiane

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Roma, 12 nov. – (AdnKronos) – Il cambiamento climatico entra nel cda delle aziende. Lo rileva il Cdp Climate Change Report Italian Edition 2015 che, a poche settimane dalla Cop21, la conferenza di Parigi sul cambiamento climatico, sottolinea come le aziende italiane abbiano modificato le proprie strategie negli ultimi 5 anni per agire da protagonisti nel contrasto al cambiamento climatico. Le iniziative per ridurre le emissioni di Co2 sono aumentate del 73%, con sempre maggior attenzione verso l’efficienza energetica e l’impiego di energie rinnovabili.
Il report dell’organizzazione internazionale no profit è stato presentato in Borsa Italiana che analizza le informazioni sull’impatto ambientale fornite dalle principali società quotate italiane ed europee e, dopo averne identificato i trend, stila la classifica delle realtà maggiormente virtuose. Delle 262 grandi aziende europee che hanno rilasciato i propri dati a Cdp (rappresentanti il 93,3% dell’Indice FtsEurofirst 300), la quasi totalità di esse (99%) assegna al board o al senior management la responsabilità della gestione delle azioni contro il cambiamento climatico e opera affinché il tema venga portato all’attenzione dell’agenda politica.
A livello italiano le imprese che hanno rendicontato le proprie attività ambientali nel corso degli ultimi 5 anni sono in crescita del 143%. Anche il punteggio medio ottenuto dalle aziende è nettamente migliorato, a testimonianza di una maggiore consapevolezza circa l’importanza non solo di rendere disponibili le informazioni sul proprio impatto al cambiamento del clima, ma di mettere in atto azioni di mitigazione.
Dati che dimostrano come l’Italia proprio a livello aziendale sia coinvolta in un profondo mutamento culturale che prevede un crescente atteggiamento di responsabilità verso il tema del riscaldamento globale. Inoltre, per il 81% dei rispondenti la valutazione dei rischi ambientali è inserita fra le prime voci nell’analisi dei rischi aziendali. Tuttavia, anche i rischi reputazionali rappresentano un importante elemento di attenzione tanto che per il 50% dei rispondenti al report posizionarsi sul fronte della responsabilità sociale ambientale rappresenta un elemento di successo per il business.
Lo slancio da parte delle imprese nell’amministrare il cambiamento climatico coincide con un crescente impegno da parte degli investitori. Se le recentemente introdotte Red Lines per i fondi pensione verranno correttamente implementate, non rendicontare a Cdp potrebbe causare gravi penalità per i membri dei Cda.
Sempre piú investitori stanno scommettendo su un futuro sostenibile: più di 19 trilioni di euro sono stati investiti in fondi che seguono criteri di tipo ambientale, sociale e di governance, un aumento del 61% in due anni.
CDP lavora al fianco dei mercati finanziari per 822 investitori istituzionali che gestiscono asset per 86 trilioni di euro. Fra le 2000 organizzazioni che fornisco informazioni ambientali attraverso il Cdp in tutto il mondo, ci sono 113 realtà che hanno ottenuto i miglior rating, classificate come Climate A List. Si tratta di marchi globali come Alcatel, Siemens ma anche le tre piu’ grandi multinazionali per capitalizzazione di mercato come Apple, Microsoft e Google. A livello italiano, molte sono le aziende premiate oggi fra cui Intesa Sanpaolo, Fiat Chrysler Automobiles NV, CNH Industrial, Yoox Group, Save – Aereoporto di Venezia e GtechSpA.