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Il profumo della terra torna alle Logge del Grano

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Il profumo della terra torna alle Logge del Grano
Logge del Grano

Il vecchio mercato aveva ospitato prima l’autostazione e poi uffici comunali. Adesso torna alle origini. I lavori di ristrutturazione presentati stamani. Tra poche settimane in vendita prodotti a chilometro zero

Le foto ricordano la storia delle Logge del Grano. I simboli sono le granaglie, gli autobus, i certificati comunali. Nella sua storia questa struttura nel centro della città ha ospitato gli odori dei prodotti della terra, i fumi dei gas di scarico delle “corriere”, gli asettici timbri comunali.

Adesso torna alle origini e ridiventa il mercato delle Logge del Grano. Frutta, verdura, insaccati, formaggi, miele, …

Tutto ciò che rende Arezzo terra d’eccellenza dell’agroalimentare. La struttura è stata realizzata dal Comune con la collaborazione della Regione grazie al Piuss e la gestione sarà di una cinquantina di operatori che hanno risposto al bando dell’Amministrazione e si sono riuniti in una Rete di produttori.

L’edificio delle Logge del Grano si è riempito questa mattina di autorità, rappresentanti istituzionali, produttori agricoli e cittadini per la consegna ufficiale di fine lavori al Comune da parte della ditta MBF appaltatrice dei lavori di ristrutturazione.“Il recupero di questi spazi è il risultato di molti anni di lavoro e di investimenti nella progettazione – ha ricordato stamani il proSindaco Stefano Gasperini. Ringrazio Giuseppe Fanfani e Alessandro Caporali che hanno creduto nel progetto complessivo di riqualificazione dell’ambiente urbano e recupero degli edifici storici che, attraverso i finanziamenti del Piuss, sta dando un nuovo aspetto alla città. Ringrazio la ditta che ha effettuato un restauro di grande pregio e tutta la struttura tecnica comunale che ha progettato e diretto i lavori. E un grazie anche alla Provincia che ha investito sulle produzioni locali e valorizzato la loro qualità”.

Logge del Grano
Logge del Grano

“Le Logge del Grano hanno adesso la loro identità originaria sia come edificio che come funzione – ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici Franco Dringoli. La struttura, che nel corso degli anni aveva subito molti interventi ed era stata adibita a diverse destinazioni, è tornata adesso alla sua originaria bellezza. L’interno è stato completamente svuotato e sono stati recuperati gli archi esterni. Presentiamo oggi un esempio di riqualificazione urbana destinato alla valorizzazione e commercializzazione delle eccellenze del territorio”.

La destinazione è infatti già chiara, come specifica l’assessore alle attività produttive Paola Magnanensi: “in un momento di particolare difficoltà per fare impresa sta nascendo invece una nuova impresa con una rete di aziende che lavorano insieme in modo nuovo. Questa struttura offrirà anche opportunità diverse per l’educazione all’alimentazione. Obiettivo di tutti è farlo funzionare nel migliore dei modi”.

Ruolo determinante per la destinazione ad Arezzo dei fondi europei per il Piuss, nei quali rientra anche questo intervento, lo ha avuto la Regione Toscana. L’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli: “non tutte le amministrazioni locali della regione sono riuscite a fare progetti, trovare le risorse per realizzarli e spenderle bene. Arezzo l’ha fatto e adesso parte la sfida della valorizzazione della filiera corta dei prodotti locali e per renderli, come già avviene, testimonial nel mondo”.

E’ un auspicio che conferma anche il Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni per “un territorio ricco e particolare che esprime tanto e deve essere valorizzato. Ben vengano queste opportunità per le nostre aziende che vivono un momento di difficoltà”.

Per i produttori locali è intervenuto Francesco Niccolai che ha ringraziato l’amministrazione comunale per aver colto subito la recente legislazione per questo sistema innovativo di gestione attraverso le reti d’impresa. “Come produttori dobbiamo iniziare a parlare al plurale, agire da soli non basta. Occorre maggiore partecipazione e una cultura collettiva del territorio senza intermediazioni”. E una “testimonianza” della qualità delle produzioni locali è stata data da Gianluca Drago, Presidente dell’Associazione Cuochi e titolare del ristorante Il Casale, che ha offerto il buffet agli intervenuti alle Logge del Grano.