Home Attualità Il Rapporto: giù stipendi presidenti e ad, crescono per dg

Il Rapporto: giù stipendi presidenti e ad, crescono per dg

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Milano, 23 feb. (Labitalia) – Remunerazioni totali in calo per amministratori delegati e presidenti di cda e in aumento per direttori generali e altri dirigenti strategici. E riduzione della distanza tra la retribuzione del neolaureato e quella dell’ad. E ancora aumento del numero delle donne nei Cda, ma anche maggiore trasparenza e sostenibilità della performance nel tempo. Sono alcuni dei dati che emergono dal 5° rapporto ‘Executive Compensation 2014’ sulla remunerazione dei vertici aziendali, realizzato per il quinto anno consecutivo da Od&M, società di consulenza appartenente a Gi Group.
Od&M, specializzata nella realizzazione di indagini retributive e benchmark di metodologie e pratiche riguardanti sistemi incentivanti e politiche retributive, ha analizzato la remunerazione dei vertici aziendali di un campione rappresentativo di società quotate nella Borsa Italiana attraverso la lettura dei bilanci, delle relazioni sulla remunerazione e delle relazioni sul governo societario e gli assetti proprietari.
In generale, facendo riferimento ai dati medi, si è rilevato un calo delle remunerazioni totali della figura dell’amministratore delegato (-4,3%) e del presidente Cda (-10,4%), mentre sono aumentate del 10% circa le remunerazioni totali del direttore generale e dei dirigenti con responsabilità strategiche. Piuttosto stabili gli amministratori non esecutivi.
Le variazioni significative sono imputabili principalmente alle componenti variabili, mentre per quanto riguarda la componente fissa le diminuzioni, per ad e presidente, e gli aumenti, per dirigenti con responsabilità strategiche, direttore generale e amministratori non esecutivi, sono inferiori ai 5 punti percentuali.
Si conferma la stretta correlazione tra dimensione aziendale ed entità della remunerazione dei vertici. Le società quotate, con livelli di capitalizzazione e ricavi superiori a 500 milioni di euro, corrispondono mediamente ai propri amministratori delegati remunerazioni complessive pari a circa 2 volte il valore medio generale.
Per Simonetta Cavasin, general manager di Od&M Consulting, “parlando di dinamiche retributive dei vertici delle società quotate in Italia, è interessante notare come siano in discesa gli stipendi di chi ricopre il ruolo di presidente del cda e ad”. “Crescono, invece, del 10% circa i compensi di direttori generali e altri dirigenti decisivi, per i quali si sta puntando sempre di più -sottolinea- alla valorizzazione della componente variabile della retribuzione, con la proposta di piani di incentivazione di medio-lungo periodo, legati al raggiungimento di determinati risultati”.
L’analisi costituisce un riferimento di tendenze e prassi del mercato anche per le società non quotate, perché spesso le pratiche delle società più ‘visibili’ diventano un benchmark per molte altre realtà aziendali.
Il rapporto ‘Executive Compensation 2014’ è stato realizzato considerando 140 aziende delle 237 quotate alla Borsa Italiana (presenti nei listini esclusivamente italiani e non coinvolte in alcuna procedura fallimentare). Lo studio analizza 2.403 profili remunerativi relativi ai membri del Cda (presidente, amministratore delegato, amministratore esecutivo, amministratore non esecutivo), direttori generali e dirigenti con responsabilità strategiche e propone un’analisi dettagliata per 17 posizioni.
Per ciascuna di esse il rapporto propone l’entità delle remunerazioni, la composizione dei pacchetti retributivi di tali ruoli di vertice, diffusione e tipologia dei piani di medio-lungo termine, eventuali clausole accessorie.