Home Nazionale Ilva: D’Anna (Gal), andava venduta o chiusa, no a fiducia

Ilva: D’Anna (Gal), andava venduta o chiusa, no a fiducia

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Roma, 19 feb. (AdnKronos) – “L’Ilva, in un Paese serio, doveva essere espropriata, venduta oppure chiusa e i Riva dovevano essere arrestati, per le mendaci dichiarazioni, insieme a tutti coloro che hanno consentito la falsa bonifica delle aree industriali. Deve finire la stagione dello statalismo, del pubblico denaro non inteso come denaro dei contribuenti, la stagione del capitalismo assistito che privatizza gli utili e pubblicizza le perdite. Noi votiamo ‘no’ alla fiducia a questo governo di stampo doroteo nell’accezione più becera del termine”. Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà ed eletto in Campania nelle liste del Pdl-Forza Italia, durante le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal governo sul decreto Ilva.
“Vedo paradigma degli anni ’80 – ha spiegato – come la vicenda Enimont-Gardini. I Riva hanno acquistato a 700 milioni di euro, hanno incamerato 1,2 miliardi di utili ed ora lo Stato si impegna attraverso la gestione straordinaria ad investire 4,6 miliardi, l’equivalente degli importi incamerati con la Tasi e con la Tari, in una proprietà che resta privata per mantenere posti di lavoro che costeranno 500 mila euro ognuno. Vergognoso infine la norma che rende immuni tutti coloro che adotteranno atti amministrativi, con la speranza che non siano immuni per le eventuali mazzette che dovessero scaturire da questo enorme giro di denaro. Cusani insegna”.