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Imballaggi in acciaio sempre più green grazie a innovazione

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Rimini, 3 nov. – (AdnKronos) – Innovazione e sviluppo tecnologico possono migliorare ulteriormente le caratteristiche di sostenibilità ambientale degli imballaggi in acciaio, riciclabili per sempre e all’infinito e con un tasso di recupero del 74,3% sull’immesso al consumo tra i migliori in Europa. Le ultime novità, riguardanti la riduzione di spessore e di stagno negli imballaggi e l’impegno delle acciaierie per abbattere le emissioni, sono state presentate ad Ecomondo.
Se ne è discusso all’interno del convegno “Imballaggi in acciaio e materia prima: ambiente e sicurezza”, promosso da Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio, e volto a illustrare l’efficace economia circolare della produzione di acciaio proveniente da riciclo di rottame, di cui gli imballaggi provenienti dalla raccolta differenziata costituiscono una fonte di approvvigionamento.
Grazie all’innovazione delle imprese del settore oggi le prestazioni ambientali dei contenitori metallici possono essere ulteriormente migliorate attraverso l’impiego di bande stagnate con un minore peso di stagno, fino al 65%. Stando ai risultati Lca (Life Cycle Assessment, in italiano “valutazione del ciclo di vita”), presentati dalla Ssica, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, la riduzione di stagno ha un grande impatto sul consumo di risorse: riducendo il coating delle scatole internamente grezze di passata di pomodoro da 500gr di 2,8 g/m2 si ottiene una riduzione di impatto del 19%, mentre riducendo il coating delle scatole internamente verniciate da 11.2 a 2.8 g/m2, la riduzione di impatto è del 61%. Tutto questo senza ridurre la shelf-life dei prodotti.
Un esempio virtuoso è rappresentato dalle 24 aziende protagoniste della metallurgia e della siderurgia bresciana del Consorzio Ramet che hanno intrapreso volontariamente e in anticipo rispetto alle normative un programma di interventi con l’obiettivo di ridurre le emissioni dei propri impianti a valori di riferimento più bassi rispetto ai valori imposti dalla legge: le polveri del 50% rispetto al valore limite (da 10 a 5 milligrammi per mc) e i microinquinanti organici dell’80% rispetto al valore limite (da 0,5 a 0,1 nanogrammi per mc).
Per raggiungere questi obiettivi, le aziende bresciane si sono dotate delle migliori tecnologie disponibili per raggiungere la minimizzazione degli impatti delle loro produzioni sull’ambiente e per monitorare le nuove performances con precisione e continuità.
I progressi tecnologici di tutta la filiera contribuiscono quindi a rendere ancora più incisivi dal punto di vista della sostenibilità gli eccellenti risultati della raccolta differenziata. Nel 2014 in Italia sono state avviate al riciclo 335.854 tonnellate di imballaggi in acciaio, sufficienti per realizzare ben 2.239 copie dell’Albero della Vita, icona del Padiglione Italia e simbolo di Expo 2015, ottenendo un risparmio diretto di 638.122 tonnellate di minerali di ferro, di 201.512 tonnellate di carbone e di 601.178 tonnellate di Co2.