Home Nazionale Immigrati: ‘queste tragedie ti scuotono l’anima’, il racconto di un soccorritore Gdf

Immigrati: ‘queste tragedie ti scuotono l’anima’, il racconto di un soccorritore Gdf

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Palermo, 20 apr. (AdnKronos) – “Purtroppo non siamo riusciti a salvarli, un’altra tragedia del mare. Abbiamo pattugliato la zona per una giornata intera, ma purtroppo senza risultato…”. Ha la stanchezza ancora dipinta sul volto il maresciallo Gianluca Busonera del Reparto aeronavale della Guardia di Finanza che ieri, a bordo del guardacoste 120 ‘Calabrese’ ha pattugliato per quasi 24 ore, senza sosta, la zona della nuova strage nel Canale di Sicilia. I morti sarebbero tra i settecento e i novecento, ma i cadaveri recuperati sono solo 24, fino a questo momento. Mentre sono 28 i superstiti in viaggio verso il porto di Catania. Il sottufficiale delle Fiamme gialle, da anni impegnato nel salvataggio di migliaia di profughi, è stato allertato nella notte tra sabato e domenica mentre era impegnato nel pattugliamento a Lampedusa nell’ambito del programma di Triton.
“Siamo partiti con il guardacoste alle 2.15 da Lampedusa – racconta all’Adnkronos – e siamo arrivati sul luogo del naufragio alle 7.40. Siamo stati coordinati dalla nave Gregoretti della Guardia costiera che ci ha assegnato delle zone di ricerca. Purtroppo non abbiamo trovato né superstiti né cadaveri, o resti del naufragio. Abbiamo pattugliato tutta la zona a noi assegnata fino quasi all’una di notte, quando ci hanno detto di rientrare a Lampedusa”. Il maresciallo Busonera si trovava a Lampedusa anche la notte del 3 ottobre 2013, quando morirono davanti alla coste dell’isola 366 profughi, tra cui molti bambini e tante donne. Nei giorni scorsi è riuscito a salvare, invece, 800 persone, in quattro diversi sbarchi, sempre nella zona di Lampedusa.
“Le tragedie ti scuotono l’anima – dice ancora Busonera – la scorsa settimana abbiamo salvato 800 profughi. Come essere umano ci rimango ovviamente malissimo e ci sto male, ma come militare devo cercare di trarre in salvo più persone possibile. Io faccio solo il mio dovere”.
Alla domanda se secondo lui possono esserci ancora dei superstiti nel Canale di Sicilia, il maresciallo del Reparto aeronavale della Guardia di Finanza in Sicilia, guidato dal colonnello Alessandro Carrozzo, allarga le braccia: “Non saprei, spero che si possa trovare ancora qualcuno che ha avuto la fortuna di restare aggrappato a un salvagente o qualcosa che galleggi. Ma le spperanze sono davvero poche, speriamo di recuperarne qualcuno vivo. Anche se più passa il tempo più è difficile”. E dopo 28 ore ininterrotte di lavoro, il maresciallo Gianluca Busonera, va a riposare ma “siamo sempre disponibili 24 ore su 24”.