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Imprese: Manageritalia, competenze studenti troppo basse per crescere

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Roma, 5 nov. (AdnKronos) – La crescita economica è correlata al livello di competenze misurato su studenti e adulti. Anche i manager bocciano la scuola e lanciano il progetto ”food4minds” per fare più sinergia scuola e mondo del lavoro. ”In Campania e a Napoli poi c’è tanto da fare”, dicono. Questo uno dei temi al centro dell’Assemblea di Manageritalia Napoli che si è tenuta ieri sera in città. Presenti all’incontro per fare il punto sull’attività dell’organizzazione nel 2015 quasi cento manager. In quest’occasione, sede anche del precongresso, si è discusso con particolare attenzione anche del futuro, guardando al 2025.
Dopo il dibattito sugli scenari, l’attenzione dei manager ha puntato sulle aree di sviluppo e delle relative azioni in vista dei lavori finali che avranno culmine nel Congresso nazionale di novembre che, anche grazie al contributo dei manager napoletani e campani, dovrà delineare le linee guida di strategie e azioni future.
Tornado a cosa fare per crescere, vediamo come stanno le cose. Le competenze dei 15enni misurate con il test PISA riguardo alla matematica sono oggi in Italia (485 punti) sotto la media Ocse (494) e ben distanti dai paesi più virtuosi (Corea del sud 554, Giappone 536 e Svizzera 531). Ancor peggio vanno la Napoli e la Campania che con 453 sono ben sotto la media nazionale e lontanissime dalle realtà più virtuose.
”Una situazione preoccupante anche alla luce del fatto che le ricerche internazionali non lasciano dubbi -spiega in una nota Manageritalia- La crescita economica di un Paese è fortemente correlata al livello di competenze misurato su studenti (PISA ecc.) e adulti (IALS ecc.), più che al numero di quanti terminano gli studi superiori e universitari. Insomma, nella formazione conta più la qualità che la quantità, anche se un elevato tasso di scolarità superiore e universitaria è la condizione necessaria, ma non sufficiente”.
Una situazione segnalata anche dai manager che in una recente indagine bocciano il sistema formativo (Indagine AstraRicerche per Manageritalia effettuata a settembre 2015 su un campione di quasi 1.200 dirigenti italiani del settore privato). Perché ritengono che la scuola italiana non sia meritocratica, non premi, valorizzi e metta in evidenza le qualità degli studenti migliori (68% Italia, 53% al Sud dove ci sono la Campania e Napoli).
Una bocciatura che si amplia pensando che il 40% degli intervistati nega che prepari i giovani in modo valido, secondo le necessità del mondo del lavoro. Dicono anche che serve più dialogo tra il mondo della Scuola/Università e il mondo del lavoro per seguirne meglio le esigenze (98%), maggiore qualità dei docenti, anche tramite nuovi criteri di selezione (98%) e aggiornamento e qualificazione (97%). Chiedono anche maggiore riconoscimento anche da parte degli italiani del ruolo e dell’importanza del sistema formativo (96%).
Dei giovani entrati in azienda negli ultimi anni bocciano, giudicandole inferiori alle attese, soprattutto le soft skills realizzative – proattività, imprenditorialità, gestione del tempo e organizzazione e capacità di decidere – (82%), quelle relazionali e manageriali – capacità di relazione, dialogo, confronto, lavoro di gruppo ecc. – (79%) e quelle cognitive – analisi, sintesi e problem solving – (77%). A seguire giudicano sempre insufficienti le competenze linguistiche (75%), la cultura in generale (68,9%) e le competenze digitali estese – capacità di capire la tecnologia e soprattutto il suo funzionamento, non solo di usarla – (59,4%).
”Proprio per questo, come siamo soliti fare, abbiamo pensato -dice Rossella Bonaiti, presidente Manageritalia Napoli- di cominciare a proporre qualche soluzione. Da qui nasce il progetto food4minds presentato recentemente da Manageritalia. Un’iniziativa che, appena partita in Lombardia nella sua fase pilota, arriverà poi anche in Regione e a Napoli, vede già due scuole e due imprese lavorare insieme”.
”Si parte dall’analisi delle competenze fatta in azienda -prosegue- per indirizzare i programmi formativi, si portano poi i manager a scuola e gli studenti e i docenti in azienda per un continuo scambio e dialogo sinergico. Un progetto che vuole essere da stimolo perché si faccia davvero tutti qualcosa per cambiare il sistema formativo e che prevediamo poi di diffondere poi a livello nazionale”.
”Perché senza le competenze non si cresce -sottolinea Bonaiti- Abbiamo fatto questo anche spronati dai manager associati che vedono i giovani entrare in azienda privi delle giuste competenze e provano sulla loro pelle come poi questo freni la competitività delle loro aziende sui mercati globali. Questo impegno dei manager per migliorare il sistema formativo e i suoi output è un dovere sociale, ancor prima che l’egoismo di avere risorse valide da plasmare per competere e crescere”.
”Anche ‘food4minds’ conferma l’impegno di Manageritalia e dei manager -si legge in una nota- per supportare i giovani e che in Campania ha già sviluppato varie iniziative tra le quali i corsi per l’autoimpiego tenuti a maggio a Napoli all’interno del programma Garanzia Giovani, grazie all’accordo sottoscritto dalle due organizzazioni con l’ARLAS (Agenzia Regionale per l’Impiego e l’Istruzione), la Provincia di Napoli e i Centri per l’impiego”.
”Manager che hanno informato e formato quasi 50 ragazzi Neet nei centri di Scampia, Fuorigrotta e Capodichino -si legge ancora nella nota- E presto partirà, proprio a Napoli e in Campania, anche XLabor, l’Agenzia per l’impiego di Manageritalia che supporterà gli iscritti a Garanzia Giovani del territorio. Una sfida con la quale Manageritalia vuol dare un segnale forte per rilanciare il Mezzogiorno”.