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Industria: Csc, investimenti e innovazione al top nonostante crisi

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Roma, 7 mar. (AdnKronos) – La crisi non ha fermato gli investimenti e l’innovazione nell’industria italiana. Nonostante la lunga congiuntura negativa, il tasso d’investimento delle imprese manifatturiere in Italia è tra i più alti al mondo: 23%, contro 13% in Germania e Francia. La quota di imprese innovatrici è pari al 46% del totale, rispetto al 63% tedesco, al 43% francese e al 39% britannico. E’ quanto emerge da uno studio del Csc di Confindustria, che smentisce il luogo comune dell’arretratezza dell’industria italiana, e ribalta la visione di un sistema produttivo italiano comunemente additato come poco propenso a investire, soprattutto in progresso tecnologico.
Le cause citate più frequentemente sono l’arretrata specializzazione settoriale, la scarsa concorrenza interna, la struttura poco contendibile della proprietà e l’insufficiente ricorso al management esterno. Ma, sottolinea il Centro Studi di Viale dell’Astronomia, l’analisi più articolata degli investimenti e della spesa per innovazione mette in discussione questa visione.
Le elaborazioni del Csc mostrano che nella manifattura italiana, vero motore della crescita economica del Paese, la propensione all’investimento è tra le più alte al mondo: 22,8% nel 2013, contro il 21,1% giapponese, il 19,2% USA, il 13,2% tedesco e il 12,5% francese. Solo la Corea del Sud fa meglio (30,6%).