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Inflazione: Intesa Sanpaolo,ancora segnali poco incoraggianti

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Roma, 7 gen.(AdnKronos) – “Ancora segnali poco incoraggianti dai dati italiani: torna a calare l’inflazione mentre la disoccupazione segna un nuovo massimo”. Ma un aiuto arriverà dal prezzo del petrolio che potrebbe riattivare una ripresina di cui beneficerà anche l’occupazione. E’ Paolo Mameli, senior economist della Direzione Centrale Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, a commentare i dati Istat di oggi sull’inflazione e l’occupazione.
“Una spinta per la ripresa e, indirettamente, per la stabilizzazione del mercato del lavoro potrebbe arrivare dai recenti movimenti sui mercati finanziari, del cambio ma soprattutto del prezzo del petrolio”, spiega Mameli che ricorda come la stima di crescita del Pil elaborata nello scorso novembre da Intesa Sanpaolo fosse dello 0,4% nel 2015 incorporando un cambio euro/dollaro pari a 1,22 e un prezzo del brent crude di 72 dollari in media nell’anno. “Rispetto a tali ipotesi tecniche assunte alla base della stima sul Pil, l’euro si è deprezzato in misura relativamente modesta (del 3%) mentre il greggio (anche valutato in euro) si è deprezzato in misura significativa (del 30% circa)”, aggiunge.
“In base dunque alle nostre simulazioni, ne deriverebbe un impatto aggiuntivo di circa 0,3% sul Pil medio annuo. L’effetto sull’occupazione è positivo ma di minore entità (0,1%)”. Resterà però “significativamente negativo (‐0,5%)” l’impatto netto sull’inflazione.