Home Nazionale Israele sceglie Netanyahu, ora un governo con nazionalisti e religiosi

Israele sceglie Netanyahu, ora un governo con nazionalisti e religiosi

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Gerusalemme, 18 mar. (AdnKronos) – Smentendo tutti i pronostici e i risultati dell’exit poll, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è uscito vincitore dalle elezioni. Il suo partito ha conquistato 30 dei 120 seggi della Knesset, il parlamento israeliano, secondo risultati relativi al 99% del conteggio dei voti. I suoi avversari di centro sinistra, il leader laburista Isaac Herzog e la centrista Tzipi Livni che correvano insieme per l’Unione Sionista, si sono fermati a quota 24.
Terzo partito è la Lista Araba Unita, che per la prima volta unisce i tre partiti arabo israeliani, e ha ottenuto 14 seggi. Segue il partito laico centrista Yesh Atid dell’ex ministro delle Finanze Yair Lapid, che ha ottenuto 11 seggi, in netto calo rispetto al 2013 quando fu la sorpresa delle elezioni ottenendo 19 deputati. Ottiene 10 seggi il nuovo partito Kulanu dell’ex ministro delle Comunicazioni Moshe Kahlon, un ex membro del Likud di Netanuahu diventato molto popolare per aver aperto alla concorrenza la telefonia mobile riducendo le tariffe. Sono invece in calo i due alleati nazionalisti di Netanyahu: il partito di Bennett è sceso da 12 a 8 seggi e quello di Lieberman da 13 a 6. I due partiti ultraortodossi hanno ciascuno 7 seggi, mentre il partito di sinistra Meretz ha perso due seggi, fermandosi a 4. Non è riuscito ad entrare alla Knesset il nuovo partito ultraortodosso Yahad.
Galvanizzato dalla vittoria, Netanyahu ha promesso di mettersi subito al lavoro per formare una nuova coalizione, con l’obiettivo di giungere ad un nuovo governo entro “due o tre settimane”.

Ora un governo con nazionalisti e religiosi – Il primo ministro ha detto di aver parlato già con i leader dei partiti nazionalisti e religiosi con i quali intende allearsi: il ministro dell’Economia Naftali Bennett del partito Focolare Ebraico vicino ai coloni, il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman di Yisrael Betenou, Moshe Kahlon del nuovo partito di centro destra Kulanu, Aryeh Deri del partito ultraortodosso sefardita Shas e i rappresentanti del partito ultraortodosso ashkenazita Torah Unita nel Giudaismo, Yaakov Litzman e Moshe Gafni.
Herzog e Livni: questa è una mattina difficile – Herzog ha telefonato a Netanyahu per congratularsi con lui per la vittoria, ma in un comunicato il leader laburista e la centrista Tzipi Livni hanno affermato che “questa è una mattina difficile per noi e per chi condivide le nostre convinzioni”. “Assieme ai nostri partner alla Knesset ci batteremo per i valori in cui crediamo”, promettono Herzog e Livni, sostenitori della ripresa del dialogo con i palestinesi.
Gelo Anp: affossato il processo di pace – Per l’Autorità nazionale palestinese (Anp), tuttavia, la vittoria di Netanyahu ”affossa il processo di pace” in corso con i palestinesi. Il capo dei negoziatori palestinesi Saeb Erekat ha infatti evidenziato come Netanyahu abbia ”appena detto di essere contro uno Stato palestinese”. ”E’ molto chiaro che Israele non è un partner per il processo di pace – ha detto Erekat – Ora è chiaro che la società israeliana è a favore di un affossamento del processo di pace, di un affossamento di una soluzione a due stati e a continuare con i dettami e gli insediamenti”. Erekat ha quindi affermato che il risultato delle elezioni israeliane giustifica la strategia diplomatica dei palestinesi di aderire al Tribunale penale internazionale e ad altri trattati e organizzazioni internazionali, annunciando che accelererà il processo per far perseguire Israele dal Tpi. ”La comunità internazionale e gli Stati Uniti in particolare ora devono interrompere gli accordi con Israele in quanto Stato al di sopra della legge”, ha detto Erekat alla radio Voice of Palestine.