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Jobs Act: Confassociazioni, bluff decreto su conciliazione vita-lavoro

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Roma, 17 giu. (AdnKronos) – “Il decreto attuativo del Jobs Act sulla conciliazione vita-lavoro che entrerà in vigore da fine giugno non contribuisce in alcun modo ad aiutare chi è iscritto alla Gestione separata dell’Inps, non potendo accedere concretamente alle agevolazioni previste per il lavoratore dipendente in caso di maternità, malattia o assistenza a un famigliare disabile.” Lo dichiara Federica De Pasquale, vicepresidente di Confassociazioni con delega alle pari opportunità.
“Auspicavamo maggiore coraggio da parte del Governo nei confronti del ‘mondo delle partite IVA’ che rappresentiamo – prosegue De Pasquale – ma, ancora una volta, dobbiamo prendere atto che si continuano a discriminare i professionisti e i lavoratori autonomi anche quando si parla di famiglia e di diritto alla maternità. Pur avendo esteso l’erogazione dell’indennità anche ai lavoratori e alle lavoratrici iscritti alla gestione separata, per questa categoria di mamme e di papà nei fatti non cambia nulla, permanendo l’assurdo vincolo di astenersi dall’attività lavorativa per tutto il periodo in cui si usufruirebbe del congedo”.
“Sia chiaro – puntualizza De Pasquale – non è obbligatorio, ma lo diventa perché a questa astensione è subordinato il pagamento dell’indennità. Ancora una finta agevolazione per la nostra categoria visto che le professioniste iscritte alla gestione separata possono accedere all’indennità di maternità a condizione che l’astensione effettiva dall’attività lavorativa sia attestata da apposita dichiarazione. Così, nei fatti, si continua a impedire a tante donne di usufruire della tutela prevista alle loro omologhe iscritte a casse professionali private o alle gestioni speciali Inps (come artigiane, commercianti). Porre l’aut-aut, indennità o lavoro, è una discriminazione insopportabile”.