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Jobs Act: la guida, la semplicità vero valore aggiunto

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Milano, 5 mag. (Labitalia) – “Dopo tanti anni di norme complesse e verbose, che hanno aumentato il contenzioso, il vero valore aggiunto della riforma del Jobs Act è la semplicità”. E’ questa l’opinione di Giampiero Falasca, avvocato, esperto di diritto del lavoro e di relazioni industriali, nonché responsabile del dipartimento lavoro dello studio legale internazionale DLA Piper e autore della guida pratica ‘Il contratto a tutele crescenti’.
“Speriamo che il sistema giuridico ed economico, consulenti, giudici imprese, sia pronto -spiega- a recepire il messaggio che viene dalle nuove norme e dia loro un’applicazione coerente”.
Edita da Edizioni Lavoro, la guida illustra le innovazioni introdotte dal Jobs Act volte a incentivare il lavoro subordinato a tempo indeterminato: dalle norme che favoriscono l’assunzione mediante la cancellazione dei costi contributivi alle regole che semplificano i licenziamenti, sino alla riforma degli ammortizzatori sociali che intende aumentare le tutele e stimolare la ricollocazione professionale.
“Il Jobs Act prevede, in particolare, il dimezzamento -fa notare- del numero di atti di gestione del rapporto aventi carattere burocratico e amministrativo, la semplificazione, anche mediante norme di carattere interpretativo, delle disposizioni interessate da rilevanti contrasti interpretativi, giurisprudenziali e amministrativi, l’unificazione delle comunicazioni alle pubbliche amministrazioni per i medesimi, la promozione delle comunicazioni in via telematica e l’abolizione della tenuta di documenti cartacei, la revisione del regime del sistema sanzionatorio e, infine, la revisione degli adempimenti in materia di libretto formativo del cittadino”.
“La novità più importante -afferma Falasca- riguarda la creazione dell’Agenzia nazionale per l’occupazione, partecipata da Stato, Regioni e Province autonome e vigilata dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. In sinergia con l’Inps, l’Agenzia si occuperà degli aspetti legati all’inserimento e al reinserimento lavorativo, con lo scopo di integrare le politiche attive con quelle di sostegno al reddito e stimolare la partecipazione attiva di chi percepisce gli ammortizzatori sociali ai percorsi di ricollocazione lavorativa”.
“Altra linea guida dell’intervento -sottolinea- riguarda la collaborazione tra operatori pubblici e privati, che dovrà favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Per quanto riguarda il sistema della bilateralità, è previsto un riordino della normativa, sulla base dei principi di sussidiarietà, flessibilità e prossimità. Si prevede, infine, la revisione delle norme sul collocamento mirato dei soggetti disabili, mediante misure capaci di favorire l’inclusione lavorativa e sociale di questi lavoratori”.