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Kenya: al Forum Kenyatta invita gli imprenditori, venite a investire

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Milano, 9 set. (AdnKronos) – Imprenditori italiani, venite a investire in Kenya, la “terra delle possibilità illimitate”, come recita il tema del padiglione kenyota ad Expo 2015. Il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta oggi, a capo di una folta delegazione economica, ha partecipato al Kenya Business Forum nella sede della Regione Lombardia, lanciando un invito agli imprenditori italiani, che in Kenya sono presenti da tempo in vari settori, come quello del turismo.
Il Kenya, ha detto Kenyatta, è e resta “l’hub dell’Africa Orientale” e “il governo è impegnato nel fare riforme. Quelli di voi interessati nella manifattura, nella lavorazione dei prodotti agricoli, nell’energia, nelle infrastrutture, nell’immobiliare, nel turismo, nell’outsourcing, servizi finanziari, nell’Ict, tra le altre cose, non resteranno delusi. Il commercio tra l’Italia e il Kenya sta crescendo, ma possiamo fare di meglio”.
“I settori in cui possiamo fare progressi rapidi – ha continuato Kenyatta – sono anzitutto le energie rinnovabili: abbiamo considerevoli riserve di energia geotermica e alcune imprese italiane hanno già mostrato interesse. Siamo focalizzati nello sviluppo delle energie pulite; ci sono state recenti scoperte petrolifere e la compagnia italiana Eni è pesantemente impegnata nell’esplorazione di giacimenti di gas al largo delle nostre coste. Queste sono tutte aree in cui noi possiamo aumentare la nostra collaborazione”.
“Il mio governo – ha proseguito il presidente kenyota, che si è lasciato alle spalle, almeno per ora, i guai con la Corte Penale Internazionale – ha anche investito pesantemente nel miglioramento dei nostri porti, delle nostre ferrovie, come pure nelle nostre strade. L’investimento è stato accompagnato da spese nell’Ict, nell’acqua, nell’irrigazione, e anche nella ricerca. Ognuna di queste aree beneficerà della competenza, dei consigli, del capitale dei nostri amici italiani”.
Il Kenya, ha osservato il presidente, “ospita un gran numero di italiani che hanno fatto del Paese la loro seconda casa, il signor Flavio Briatore qui è uno di loro. Li accogliamo volentieri, sono i benvenuti, e vediamo con favore l’opportunità di ristabilire nel futuro prossimo voli diretti tra l’Italia e il Kenya, spero in partenza qui da Milano. Inoltre, stiamo rafforzando l’aeroporto di Malindi, che per molti italiani è una seconda casa, per avere voli diretti tra Milano e Malindi”. In Kenya, spiega il ministro del Turismo Phyllis Kandie, la città sull’Oceano Indiano viene chiamata “Litte Italy” proprio per questo motivo.
“Vi diamo il benvenuto in Kenya – ha proseguito Kenyatta – non vediamo l’ora di fare alleanze con voi, di rafforzare le nostre relazioni. Il Kenya è una nazione di imprenditori, che accoglie volentieri e siamo una nazione orgogliosa. Vorrei cogliere l’opportunità anche per spiegare abbiamo introdotto il visto elettronico per il Kenya, con la richiesta online del visto. Abbiamo anche deciso che chiunque voglia venire in Kenya può fare richiesta e ricevere il visto all’arrivo nel Paese”.
Flavio Briatore, imprenditore che a Malindi gestisce un resort di lusso, ha applaudito: “Prima di ascoltare il presidente non ero sicuro di investire ancora in Kenya, ma mi ha convinto. Abbiamo un presidente che vuol fare e questo è importante: partiamo dagli aeroporti e dalle infrastrutture. Il Kenya è un paese spettacolare, non solo per il turismo. Ha un andamento del Pil impressionante: in Europa gli investimenti sono a zero e il Kenya è il Paese del futuro”.
Il Kenya, spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, è “un Paese all’avanguardia in Africa, un modello di sviluppo economico per l’Africa e noi siamo molto interessati a rafforzare le relazioni economiche e commerciali con il Paese. Oggi firmo un accordo con la regione di Malindi per investire sui rapporti commerciali, sul turismo e sulla cultura, tra la Lombardia e la regione di Malindi”. Gli italiani in Kenya, sottolinea Maroni, “rappresentano la seconda comunità italiana più grande nell’Africa subsahariana e contribuiscono allo sviluppo economico del Paese”.
Nel corso del Forum di stamani sono stati siglati diversi memorandum d’intesa: il primo tra la Camera di Commercio del Kenya e la Promos, per rafforzare le relazioni con il Kenya. Nel 2014 l’interscambio tra Lombardia e Kenya è stato di circa 50 mln di euro, dei quali 42 mln di esportazioni lombarde verso il Kenya (metà delle quali dalla provincia di Milano) e 5,3 mln di importazioni, secondo le elaborazioni della Camera di Commercio di Milano su dati Istat.
Un altro accordo è stato firmato dall’Export Promotion Council kenyota e dalla Confartigianato Imprese Monza e Brianza, che mira ad avviare progetti di cooperazione e sviluppo economico insieme alle piccole imprese artigiane del Paese equatoriale. Inoltre Maroni ha stretto rapporti con la contea di Kilifi, dove è ubicata Malindi. “Ho accettato con piacere la proposta del governatore Amason Kingi – ha detto Maroni – di porre le basi per un gemellaggio tra le nostre Regioni. A questo proposito, quest’oggi condivideremo una dichiarazione congiunta con cui le nostre rispettive amministrazioni si impegnano a valutare possibili collaborazioni nell’ambito del turismo, della cultura e della scuola. Sono convinto che questa iniziativa possa contribuire a consolidare i rapporti tra le nostre imprese e i nostri territori”.
L’interscambio tra Italia e Kenya c’è ma è inferiore al potenziale offerto dal Paese africano: secondo l’Export Promotion Council nel 2014 il Kenya ha esportato in Italia beni per un totale di 112 mln di dollari (+87% rispetto al 2004), mentre le importazioni dall’Italia nello stesso anno hanno raggiunto i 229 mln di dollari (+97%).
L’Italia esporta verso il Kenya prevalentemente macchinari e materiali elettronici (+5% il tasso di crescita media annua nel 2009-13), mentre il Paese africano esporta verso la Penisola per lo più pellame e prodotti per la fabbricazione di preparati a base di pesce e frutti di mare (+24% la crescita media annua nello stesso periodo).