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Lavoro: Cgil, dati dimostrano fallimento annunciato del Jobs act

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Roma, 27 lug. (AdnKronos) – “Ancora nera la cronaca dei dati sull’occupazione: nel giorno in cui l’Fmi segnala che senza una significativa accelerazione della crescita all’Italia serviranno quasi 20 anni per ridurre il tasso di disoccupazione ai livelli pre-crisi, i dati diffusi dal ministero del Lavoro dimostrano che con il Jobs act si continua a licenziare più di quanto non si assuma”. Così il segretario confederale della Cgil Serena Sorrentino commentando i dati diffusi dal ministero del Lavoro sui contratti.
“Non c’è nessuna inversione di tendenza, infatti i rapporti di lavoro cessati sono 9.768 in più di quelli attivati”, commenta Sorrentino, secondo cui vi sono due costanti nell’andamento del mercato del lavoro: “i contratti a termine rimangono a valori altissimi (68,8% sul totale) e in crescita, alla faccia delle tutele crescenti, quindi non è rilevabile uno spostamento significativo della nuova occupazione verso il contratto a tempo indeterminato ma, ed è la seconda costante, siamo ancora in presenza di trasformazioni incentivate dall’esonero contributivo e non dal Jobs act”.
Una riforma tanto decantata mediaticamente, rileva la sindacalista, “mostra mese dopo mese il suo fallimento annunciato scaricando solo sulle condizioni di lavoro i suoi effetti rilevanti”.