Roma, 2 mar. (AdnKronos) – “Ho già subito troppi torti, il commissariamento sarebbe inaccettabile”. Così, intervistato da La Repubblica, Flavio Tosi a poche ore dal Consiglio federale della Lega, convocato per affrontare la spinosa vicenda delle regionali in Veneto. “Non voglio fare alcuna ipotesi per il futuro. Ma una cosa è certa: per il commissariamento non ci sono i presupposti, perché è lo Statuto della Lega a dire che i candidati e le alleanze le decidono i territori e non Milano. Dopodiché il consiglio federale è sovrano. Salvini è padronissimo di proporre quel che ritiene opportuno, e io di decidere per me stesso. Nella Lega ci vuole rispetto reciproco. In passato io ho fatto parecchi passi indietro”.
“Ricordo a tutti -sottolinea il sindaco di Verona- che in questi ultimi cinque anni non ho mai boicottato e neppure messo in difficoltà il governo regionale. Mai detto una sola parola contro Zaia, semmai i problemi sono venuti dai suoi alleati, Forza Italia e Ncd. Anche per questo dico che nel Veneto dobbiamo andare da soli: la Lega e alcune liste civiche in grado di attrarre i voti moderati e popolari. Una lista con il mio nome non porterebbe via consensi alla Lega, farebbe solo crescere la coalizione. Se a Verona non avessi avuto con me le civiche, io sarei stato sepolto”.
Tosi non ha apprezzato il messaggio giunto dalla manifestazione di sabato scorso a Roma, “quello di una Lega che si sposta troppo a destra e abbandona il tema centrale del federalismo. Il nostro movimento -spiega- è sempre stato trasversale, se ci schiacciamo a destra Renzi vincerà a mani basse. Per batterlo bisogna mettere insieme tutti i moderati, a livello nazionale lo schema è diverso”.