Milano, 7 dic. (AdnKronos) – “Alla fine, in extremis il premier Matteo Renzi si è scomodato e arriva alla Prima della Scala in soccorso di Pisapia, suo amico e nemico, del Pd milanese e di una maggioranza alla deriva, per tentare di porre un freno alle polemiche nel centrosinistra, in frantumi ormai su ogni cosa”. Lo afferma Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale di Milano e capogruppo di Fdi-An in Regione Lombardia, in merito alla Prima della Scala.
Il sindaco di Milano, continua De Corato, “in diverse interviste non ha perso occasione per pungolare il leader del Pd, suscitando più di un mal di pancia. Ma Renzi non può permettersi divisioni e di mandare il suo candidato Sala allo sbaraglio, per cui ha fatto i bagagli ed è corso a Milano, curiosamente per assistere alla Giovanna D’Arco, che rappresenta una sorta di Le Pen dell’epoca. Intanto pesano le assenze contemporanee del Presidente della Repubblica e dei presidenti di Camera e Senato. Milano assiste a un teatrino che non meritava”.
“In una piazza blindata per l’allarme terrorismo illustrato anche dall’Fbi americana – continua l’ex vicesindaco – gli attivisti dei soliti centri sociali sono riusciti comunque a mettere in scena il loro show colorato con i fumogeni. In merito alla protesta del Cub per i dipendenti della Scala morti a causa dell’amianto, tengo a sottolineare che la Giunta Albertini fu l’unica a impostare la ristrutturazione del Teatro, nonostante l’opposizione di sinistra di allora presentò non uno ma ben 7 esposti all’autorità giudiziaria per impedircelo”.