Milano, 21 mag. (AdnKronos) – Quello del “pricing” è il tema strategico a breve per le aziende del lusso nei prossimi anni. Ma nel lungo periodo le aziende del settore dovranno puntare sulla qualità e sulla percezione che della stessa hanno consumatori. Chiedersi se “ha ancora senso pensare a una industria del lusso dove ci sono differenziali di prezzo in un mondo totalmente digitalizzato e in un mondo dove la consapevolezza del consumatore è totale. Questo apre temi strategici importantissimi anche legati al numero di negozi che ci sono nel mondo e a come si servono i consumatori”. Lo afferma Claudia D’Arpizio, partner di Bain & Co., commentando l’update del ‘Worldwide Luxury Markets Monitor’.
Non solo, sono fondamentali anche “i flussi turistici: quindici anni fa non tutti viaggiavano, oggi tutti i consumatori viaggiano. In questo momento c’è una totale trasparenza sui prezzi: si stima che circa l’80% delle transazioni vengano prima guardate online. Tutti i brand hanno un sito e-commerce multilingua”.
Tutto questo, evidenzia D’Arpizio, segna forti cambiamenti rispetto al passato. In più i flussi “sono molto difficili da pianificare: sono 350milioni di consumatori con una complessità di analisi maggiore rispetto ad anni fa”.