(AdnKronos) – “Nell’assemblea di stamani – spiega Paola Taverna all’Adnkronos – Simeoni e Vacciano hanno ribadito di essere pronti a rispettare le regole del M5S – dalla restituzione di parte dello stipendio alle votazioni a maggioranza- fino a quando le dimissioni, reiterate di volta in volta, non verranno accettate dall’Aula. Nel nostro gruppo è previsto un passo indietro, ma a patto che chi lascia torni a casa lasciando posto ad altri”.
Per cui, “fino a quando le dimissioni di Vacciano e Simeoni non verranno accettate – chiarisce Taverna – ben venga che restino entrambi nel nostro gruppo piuttosto che passare al Misto per poi lasciare che a sostituirli sopraggiungano due neo senatori in ingresso al gruppo Misto”. Ma c’è già chi polemizza. I senatori ex grillini, ora, appunto, in forza al gruppo Misto, chiedono si faccia chiarezza sulla “disparità di trattamento”.
“Siamo piacevolmente sorpresi per la decisione del M5S di non espellere i colleghi Simeoni, Vacciano e Iannuzzi che, come noi, hanno presentato le dimissioni da parlamentari – affermano in una nota congiunta Alessandra Bencini, Laura Bignami, Monica Casaletto, Maria Mussini e Maurizio Romani – questo vuol dire che il Movimento è diventato più democratico e più attento alle proprie finanze. Per quanto la politica si possa fare senza soldi, infatti, l’allontanamento continuo di senatori e deputati costituisce comunque una perdita economica che le casse del M5S non si possono permettere. Oltre a rappresentare un atto antidemocratico. A questo punto, però, non vediamo quale altra motivazione logica diversifichi la nostra espulsione dalla loro. Quando tutti saremo informati delle ragioni di tale disparità di trattamento – concludono – potremo finalmente spiegare meglio ai nostri attivisti che siamo stati cacciati senza il rispetto delle regole”. (segue)