(AdnKronos) – Taverna arriva all’appuntamento claudicante. “In ufficio mi è caduta la spillatrice su un piede mentre mettevo insieme i faldoni – racconta ai colleghi – ma non potevo mancare”. “Siamo qui – aggiunge poi rivolgendosi ai cronisti – per aiutare le indagini e per non far calare l’attenzione, visto che qui è molto semplice che la notizia venga oscurata, mentre bisogna tenere i fari accesi”.
“Oggi portiamo ulteriori elementi al Prefetto per decidere sullo scioglimento del Comune – prosegue – e nel frattempo continuiamo a chiedere le dimissioni del sindaco Marino. Vogliamo che i romani possano di nuovo scegliere. Nel Comune c’è corruzione. Marino può scegliere se fare un passo indietro o trascinare Roma verso uno scioglimento per mafia, che auspichiamo avvenga”.
“Quando abbiamo fatto notare al prefetto che sono trascorsi solo 41 giorni dall’inizio dello scandalo ma sembra passato un secolo e quasi non si parla più di mafia capitale, come avvenuto con l’Expo e con il Mose – racconta Di Battista – ci ha risposto: ‘sì, ma questa non finirà. Questa è grossa’. Il che mi lascia pensare ci sia ancora tanto, ma davvero tanto ancora da raccontare su questa vicenda”.