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Mafia capitale: Marino, il mio nemico è stato il Pd di Roma

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Roma, 11 giu. (AdnKronos) – “Il mio nemico è stato il Pd di Roma”. Così il sindaco della Capitale, Ignazio Marino, in un colloquio con La Repubblica. “Da senatore -aggiunge- ero indipendente. Poi mi presentai alle primarie avversario di Bersani e Franceschini. Presi, inaspettatamente, mezzo milione di voti. È un partito che mi ama. Sono i capibastone di Roma che mi odiano”.
“Buzzi, come dannato redento, era piaciuto persino al presidente Oscar Luigi Scalfaro che andò all’inaugurazione della sua cooperativa. Perché pensare -aggiunge Marino- che il mio vicesindaco Luigi Nieri potesse smascherare il diavolo che era riuscito a truffare Scalfaro?”. E Daniele Ozzimo? “Una sola volta -risponde il sindaco- Ozzimo riuscì a condizionarmi, quando mi convinse a non cacciare anche il direttore generale dell’Ama, Giovanni Fiscon. Oggi sono entrambi arrestati…” .E Pier Paolo Pedetti? “Non c’entro nulla con Pedetti”, ribatte.
“All’ estero mi applaudono subito, mentre a Roma fatico: quando ho chiuso i Fori alle auto, all’ inizio mi fischiavano. Ora pensano che sia stato sempre cosi'”, dice tra l’altro il primo cittadino, secondo il quale “la civiltà riparte dal decoro. Nel mio ospedale tenevo un semaforo che cambiava colore quando qualcuno alzava la voce. Lo metterei nella sala del Consiglio comunale. Con il prefetto abbiamo approvato un piano contro l’ abusivismo del commercio. Presidieremo giorno e notte le zone turistiche e di culto. Io mi ci gioco la vita. Riuscirò a cambiare Roma. E a partire dal decoro”, conclude Marino, al quale l’idea di dimettersi non passa neppure per l’anticamera del cervello: “Mi sento solo all’ inizio. E mai come adesso sono deciso a restare, sicuro di farcela”.