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Mafia: Dia Agrigento confisca beni per 54 mln euro

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Palermo, 27 gen. (AdnKronos) – Beni per 54 milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia riconducibili ai fratelli Diego e Ignazio Agrò, rispettivamente di 68 e 76 anni, originari di Racalmuto (Agrigento) ma da anni residenti ad Agrigento, che producono e commercializzano olio alimentare. I decreti di confisca, emessi dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento, presieduta da Luisa Turco, nascono dalla proposta avanzata dal Procuratore di Palermo Bernardo Petralia. I due provvedimenti comprendono 58 immobili, tra fabbricati e terreni, in provincia di Agrigento, a Giardini Naxos (Messina) e a Spoleto (Perugia); 12 imprese con sede ad Agrigento e provincia, a Fasano (Brindisi) e Petilia Policastro (Crotone); 56 tra rapporti bancari, postali e polizze assicurative. In Spagna sono stati confiscati sei fabbricati e tre imprese dedite a produzione e compravendita di olio. I fratelli Agrò erano stati arrestati nel luglio 2007, nell’ambito dell’indagine ‘Domino 2’, scaturita dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra cui Maurizio Di Gati, già capo di Cosa nostra agrigentina. Erano stati condannati all’ergastolo (e poi assolti dalla Corte d’Appello, dopo il rinvio della Cassazione) per concorso nell’omicidio dell’imprenditore Mariano Mancuso, dopo che Salvatore Fragapane, all’epoca capo del mandamento mafioso, ne aveva deliberato l’uccisione. Il Giudice, nei provvedimenti preventivi ha evidenziato “la sperequazione economica riscontrata tra i redditi dichiarati e l’attività svolta ed il valore del patrimonio dei fratelli Agrò che, seppur non “organici”, sono ritenuti contigui alla cosa nostra agrigentina”.