AREZZO – Poche le persone giunte ai pronto soccorso dei nostri ospedali per danni direttamente correlati con la pesante ondata di maltempo. Ci sono stai dei contusi sia in Valtiberina che in Valdichiana. Numerose cadute (senza gravi conseguenze) provocate dal vento anche ad Arezzo, oltre che nelle altre due vallate.

Il problema più importante rimane legato alla lunga interruzione di energia elettrica. Gli ospedali sono quasi tutti a regime grazie ai gruppi elettrogeni. Difficoltà ci sono nella trasmissione dati perché la rete di collegamento utilizza centraline assistite elettricamente da centrali Enel.

La centrale 118 gestisce tutti i casi di chiamata tenendo conto del funzionamento spesso ridotto delle radiologie e diagnostiche degli ospedali periferici, dirottando su Arezzo i casi in cui si prevede il bisogno di accertamento approfonditi. In questo caso senza passare dal pronto soccorso che rischia altrimenti di intasarsi, ma recandosi direttamente con i pazienti nei reparti, con un attento lavoro di coordinamento.

Difficoltà sono state registrate negli spostamenti, perché, come per tutti gli altri mezzi, anche le ambulanze hanno dovuto cambiare tragitti e fare slalom di varia natura per poter raggiungere i diversi obiettivi per le strade interrotte dalla caduta di piante.

La Asl, con la sua rete di emergenza e con il lavoro dei distretti socio sanitari, stanno monitorando tutte le famiglie che hanno in casa pazienti assistiti da strumentazioni mediche elettriche. Sono nella provincia alcune centinaia. La maggior parte è attrezzata con propri generatori. Altri no. Asl e protezione civile sono pronti a fornire elettricità con altri generatori o a provvedere ad un trasferimento momentaneo presso gli ospedali. Anche questo aspetto risulta comunque essere sotto controllo.

Altre difficoltà si registrato in alcune residenze per anziani rimaste da stanotte senza energia elettrica. Con l’assistenza della protezione civile e delle stesse amministrazioni comunali, si è provveduto a tamponare le situazioni più critiche.