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Mercatone Uno: Fisascat, come in Whirpool 1360 lavoratori a rischio

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Roma, 22 apr. (AdnKronos) – Rischio di licenziamento per 1360 lavoratori e chiusura di 34 punti vendita, per i quali il Tribunale di Bologna ha autorizzato la svendita speciale delle merci, operazione che si concluderà il prossimo 26 aprile con lo svuotamento totale dei magazzini: sono i numeri della vertenza di Mercatone Uno, che coincidono con quelli di Whirpool, dove si parla di 1350 esuberi e chiusura di 3 stabilimenti italiani. A evidenziarlo è la Fisascat-Cisl, che parla di “due crisi apparentemente diverse ma con la stessa origine: domanda interna anemica e scarsa propensione all’acquisto in un mercato che ha vanificato le opportunità dell’Ecobonus”.
Ma, denuncia la federazione del commercio cislina, “’incertezza sul futuro in realtà riguarda tutti i 4.000 fra lavoratori ed associati in partecipazione di Mercatone Uno; non è stata ancora formalizzata alcuna proposta di acquisizione da parte di un potenziale investitore,di cui la direzione di Mercatone Uno ha riferito a più riprese ai sindacati , che, comunque, stando alle ultime notizie divulgate sui media, dovrebbe riguardare solo una parte dei 79 negozi”.
“Con buona pace degli analisti, che parlano di un ritorno del clima di fiducia nelle intenzioni di acquisto degli italiani, chi produce i grandi elettrodomestici è costretto a chiudere in Italia e a delocalizzare, mentre chi li commercializza può solamente chiudere i battenti. Il rischio – denuncia la Fisascat – è duplice: alla desertificazione industriale farà inesorabilmente seguito l’impoverimento dell’offerta commerciale. E come corollario una perdita dell’occupazione che peserà negativamente sulle prospettive di crescita del Paese”.