(AdnKronos) – Alcuni se alcuni Paesi dell’Europa dell’Est “hanno fatto dei passi in avanti significativi”, altri diplomatici Ue, spiega la fonte, “non si sono sbilanciati, non sapendo quale sarà la posizione dei loro ministri domani”. A Bruxelles continua il lavoro diplomatico per arrivare a un accordo per consenso, ma nessuno esclude il ricorso al voto a maggioranza per superare l’impasse sui 120mila richiedenti asilo, anche per non scaricare sul vertice dei leader di mercoledì un altro nodo non risolto.
In ogni caso nella bozza di accordo la redistribuzione perde il carattere di obbligatorietà e si parla di volontarietà degli Stati ad accogliere richiedenti asilo da Italia e Grecia. Il meccanismo, però, una volta approvato sarà vincolante per tutti e ogni Paese sarà vincolato ad accogliere i profughi assegnati. Se un Paese insisterà a non accogliere i rifugiati, scatterà una procedura di infrazione della Commissione e una decisione in tempi rapidi della Corte di giustizia Ue. Altro tema di dibattito sono le misure di flessibilità. Se un Paese dichiara, per motivi verificabili, di non poter accogliere immediatamente la quota di richiedenti asilo che gli spetta, potrà versare 6.500 euro a persona o potrà accoglierli entro sei mesi.
Secondo l’ultima bozza di accordo, dei 15.600 richiedenti asilo che lasceranno l’Italia 4.027 andranno in Germania e 3.064 in Francia. Alla Spagna sono destinate 1.896 persone e alla Polonia 1.201. Dai 50.400 che lasceranno la Grecia oltre 13mila saranno ricollocati in Germania e quasi 10mila in Francia.