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Migranti: Scola in Libano, incomprensibili chiusure Italia e Ue

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Milano, 18 giu. (AdnKronos) – Certe chiusure dell’Italia e dei paesi europei davanti a poche decine di migliaia di disperati che scappano da guerre, persecuzioni e miseria “sono incomprensibili in un paese come il Libano, meno di 4 milioni di abitanti, che accoglie quasi due milioni di profughi siriani”. E’ il pensiero dell’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, espresso durante il suo viaggio tra Libano e Iraq, invitato dai due patriarchi Béchara Boutros Raï e Raphaël I Sako. L’arcivescovo ha chiesto l’intervento dell’Occidente in Medio Oriente, ritenuto “miope” di fronte alle persecuzioni dei cristiani.
Nella sua giornata a Beirut, Scola ha incontrato il Sinodo dei vescovi maroniti riuniti sotto la presidenza del patriarca Maronita Béchara Boutros Raï.
In Occidente “esiste una reale difficoltà a comprendere quanto sta avvenendo in questa regione. Si pensa di sapere già la chiave per interpretare i fatti. E si commettono così errori grossolani di valutazione. L’occidentale medio non è in grado di pensare una guerra di religione, anche per la sua storia passata, e ragiona unicamente secondo gli assoluti di democrazia e tirannide, senza percepire la necessità di cooperare con tutte quelle forze che si oppongono, per le più varie ragioni, al genocidio fisico e culturale perpetrato da Isis e dagli Stati che, direttamente o indirettamente, la sostengono nel criminale progetto di un Medio Oriente mono-colore”.