Home Nazionale Milano: Di Maio, code ai tribunali, stalla chiusa dopo fuga buoi

Milano: Di Maio, code ai tribunali, stalla chiusa dopo fuga buoi

0

Roma, 14 apr. (AdnKronos) – Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5S, pubblica sulla sua bacheca Facebook la foto di una lunga coda all’ingresso del Tribunale di Napoli, dove i controlli sono stati intensificati dopo la strage al Palazzo di Giustizia di Milano. “Questa è la situazione che vivono i cittadini italiani al Tribunale di Napoli da un paio di giorni a questa parte – scrive Di Maio – Come sempre in Italia si chiude la stalla dopo che i buoi sono scappati: dopo i fatti di Milano, il governo ha scoperto che servono i controlli. Peccato però che hanno dimenticato i danni inflitti ai tribunali in questi anni con la riorganizzazione delle sedi giudiziarie (cosiddetta ‘geografia dei tribunali’)”.
“Per drenare soldi verso i 14 miliardi di euro dei caccia bombardieri F-35 – prosegue il grillino – tutti i governi degli ultimi 4 anni hanno chiuso centinaia di tribunali. Congestionando quelli rimanenti. È il caso del nuovo tribunale di Napoli Nord che è appena nato ed è già bloccato. Pieno zeppo di cause in un’area geografica enorme e assai delicata. Questa foto invece è del tribunale di Napoli Centro, anche qui si è dimostrato che quando si applicano tutte le regole, vengono fuori i danni fatti dalla politica. Forse è per questo che non si rispetta più nulla in questo Paese? Tagliano e tagliano per drenare soldi in spese inutili, congestionando la giustizia, riducendo la sicurezza di chi frequenta quelle strutture e poi hanno anche la faccia tosta di lamentarsi dei tempi biblici dei processi”.
“Sapevamo già che la nuova geografia dei tribunali, votata da Pd e Forza Italia, aveva contribuito a trasformare il processo in una pena, visto l’ulteriore congestionamento delle strutture. Ma da qualche giorno anche la fila per entrare in quelle sedi è diventata un girone dantesco. Basterebbero persone al governo che tagliassero gli F-35 e con quei soldi ripartirebbe la giustizia in tutta Italia”, conclude il vicepresidente della Camera.