Milano, 9 apr. (AdnKronos) – “I fatti accaduti oggi al tribunale di Milano provocano insieme sgomento e amarezza. Non si può credere che un comune cittadino sia entrato in tribunale armato nonostante le misure di sicurezza quotidianamente allestite”. Così Nicoletta Giorgi, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati, dopo la sparatoria avvenuta questa mattina al palazzo di giustizia di Milano. “Che senso ha passare sotto un metal detector se poi non viene individuata un’arma?” osserva la legale. “L’amarezza – aggiunge – è quella di dover constatare la morte di due persone inerti nell’esercizio della loro professione, proprio nel compimento del servizio al cittadino, allo Stato”.
Per la Giorgi, “è in questa comunanza di sorte che avvocatura e magistratura oggi devono sentirsi unite nel dolore e domani nella collaborazione per la giustizia, di cui i colleghi oggi assassinati sono l’esempio”. Le condoglianze e la vicinanza, conclude, “vanno altresì alla terza vittima che non abbiamo saputo proteggere in un presidio di giustizia, dove la sicurezza dovrebbe essere una delle priorità”.