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Ministro Informazione siriano, terrorismo e opposizione moderata sono la stessa cosa

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Damasco, 13 mar. (AdnKronos/Aki) – Il terrorismo e l”’opposizione moderata” siriana sostenuta dall’Occidente sono la stessa cosa. Lo ha detto il ministro dell’Informazione siriano Omran al-Zoubi intervistato dalla televisione di Stato di Damasco. Le posizioni ”retoriche” dell’opposizione siriana sono orientate dall’estero e non hanno sostegno in Siria, ha sostenuto il ministro, ribadendo che l’unica via d’uscita è attraverso un dialogo aperto e non l’adozione di un linguaggio che incita all’uccisione. ”L’opposizione sta ponendo condizioni (per il dialogo, ndr) che non le appartengono, ma che sono dettate da (il presidente turco Recep Tayyip, ndr) Erdogan, (l’emiro del Qatar, ndr) Hamad, (il presidente francese Francois, ndr) Hollande e i servizi di intelligence”, ha detto al-Zoubi, sottolineando che il governo siriano dialoga con ognuno nell’interesse della Siria e nessuno può imporre la sua volontà sul popolo siriano.
Il ministro dell’Informazione siriano ha quindi sottolineato il ruolo di Damasco dall’inizio della crisi, parlando di ”coraggio e coesione”, e la volontà di ”combattere chiunque abbia le armi in Siria”, di ”lavorare per ricostruire lo Stato”.
Per quanto riguarda la partecipazione della Siria alla Lega Araba, che ha estromesso Damasco come rappresaglia per la violenza usata da Bashar al-Assad nei confronti del suo popolo dal marzo 2011, al-Zoubi ha detto che ”la Siria non è interessa ad alcun vertice arabo”. In merito alla possibile formazione di una coalizione di forze arabe per combattere l’avanzata dello Stato Islamico (Is) in Iraq e Siria, il ministro ha puntato il dito contro i Paesi del Golfo accusando di finanziare i terroristi e contro la Giordania per l’addestramento e le cure ai miliziani feriti. Parole dure anche verso il ”governo turco, che non ha smesso di addestrare e inviare terroristi (in Siria, ndr). L’accordo turco-americano per addestrare i cosidetti ”combattenti” ha svelato il ruolo della Turchia nella crisi in Siria”.
A proposito dell’iniziativa dell’inviato dell’Onu in Siria Staffan de Mistura per una tregua ad Aleppo, al-Zoubi accusa l’opposizione di ostacolare la messa in atto del piano e sottolinea al contrario la disponibilità di Damasco.
Il ministro afferma poi che la leadership siriana e il presidente Bashar al-Assad vogliono che il Paese intero, compreso il Golan occupato, sia sotto la sovranità e l’autorità di Damasco. Apertura anche nei confronti dei curdi, che al-Zoubi definisce parte della popolazione siriana. Per questo, un’autonomia all’interno del confini statali siriana dovrà essere discussa con il governo nel rispetto delle leggi e della costituzione.
Il ministro ha infine riconosciuto il ruolo dei curdi siriani nella lotta allo Stato islamico nelle province settentrionali della Siria, ovvero nella campagna di Damasco, Aleppo e in altre zone. ”I curdi fanno parte della nazione siriana. Siamo pronti a negoziare con i turni come un organismo amministrativo locale all’interno dei confini siriani”, ha detto. ”I curdi sono un grande partner nella lotta all’Is, una minaccia che combattiamo insieme”, ha aggiunto.