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Moda: la sostenibilità prima del prodotto per Genny

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Milano, 23 set. (AdnKronos) – Prima vengono l’uomo, le condizioni di lavoro, il rispetto per l’ambiente. Dopo il prodotto, la collezione, quello che generalmente e immediatamente è identificato con il termine moda. Che in realtà contiene molto di più. Lo vuole sottolineare Sara Cavazza Facchini, art director di Genny, che nel primo giorno di sfilate e all’inizio della sua passerella, manda in scena un video messaggio. “Non voglio decentralizzare la produzione e non voglio che le persone vengano sfruttate”: questo è soltanto un passaggio del suo intervento in cui enuncia una sorta di ‘manifesto di sostenibilità’.
Lo fa alla vigilia della serata del 28 settembre quando, a New York, parteciperà al gala benefico Fashion4Development. In presenza di 350 first ladies Cavazza presenterà una sfilata con una selezione dei capi della stagione autunno inverno 2015-2016, parte del cui ricavato andrà a sostegno dell’associazione. La stilista ha già messo in atto il concetto di sostenibilità per come è veicolato da F4D, con la applicazione di una ‘etichetta dei valori’ sopra ciascun capo della stagione primavera – estate 2016.
“Credo molto nel prodotto che per noi è al 100% made in Italy, dietro al quale sta il rispetto del lavoratore e delle sue condizioni di lavoro. Significa lavorare con clienti che sono consapevoli di ciò che comperano e che sono disposti a pagarlo anche un po’ di più per questo. Facciamo uso di materiali sui quai non vengono utilizzate sostanze tossiche e nocive e rispettiamo l’ambiente in cui viviamo”, chiarisce la stilista, spiegando che l’obiettivo è “risvegliare la consapevolezza nelle persone per ricordare che il prodotto va oltre il prodotto stesso”