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Motta (Aie): ”La politica promuova la lettura come base di sviluppo del Paese”

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Roma, 18 set. (AdnKronos) – Sviluppare una politica a favore della lettura che la ponga al centro del dibattito pubblico e la trasformi in uno strumento di crescita economica e culturale. E’ la richiesta più pressante che Federico Motta, neopresidente dell’Aie, rivolge alle istituzioni nella prospettiva di rendere “la lettura una base di sviluppo del Paese”. Un impegno per il quale gli editori non chiedono soldi ma riferimenti e certezze.
Motta, conversando con l’AdnKronos, sottolinea in particolare che “finché la politica non arriva a considerare la lettura come la base di sviluppo del Paese, rimarremo sempre limitati e indietro rispetto agli altri Paesi. Il punto è assumere la lettura come elemento fondante del nostro Paese.
Non riusciremo mai a far crescere i consumi culturali se prima non avremo fatto crescere la lettura”.
Una riflessione che si lega anche, e soprattutto, ad una nuova visione dei rapporti con la politica alla quale, dice Motta, “non chiediamo soldi. D’altra parte, non li abbiamo mai chiesti. Siamo l’unica categoria – precisa – che non li riceve. Chiediamo riferimenti, certezze, chiediamo una politica vera”.
Motta vorrebbe soprattutto che fossero utilizzate “le competenze tecniche culturali che ci sono, in questo caso faccio riferimento alla mia associazione”, e che fossero “portati avanti progetti concreti. Siamo disponibili a dare il nostro contributo, ma vorremmo che tutto avvenisse in una situazione di trasparenza e di effettiva volontà di operare”.
Tra le priorità della sua agenda Motta segnala, nel dettaglio, la battaglia “a difesa del diritto d’autore. E’ un valore che va preservato. Il problema è preservare il lavoro di tutta la filiera del libro, partendo dall’autore, nell’ambito del rispetto della proprietà intellettuale”. Per Motta quello “che non si riesce a capire è che il diritto d’autore consiste nella valorizzazione del lavoro della creatività e quindi va difeso”.
Altro fronte aperto, per il neopresidente Aie, è quello di esportare in Europa l’equiparazione del libro digitale a quello cartaceo. Una decisione assunta dall’Italia che ha consentito di portare l’Iva sugli ebook dal 22% al 4%, come per i libri tradizionali.
“Siamo grati a Franceschini – spiega Motta – perché sulla questione dell’applicazione dell’Iva ai prodotti digitali, paragonati al libro cartaceo, si è speso in prima persona con noi. Abbiamo ottenuto un risultato importante. Adesso dobbiamo supportare il ministro nella battaglia europea, perché l’Italia non venga sanzionata”. Per Motta è necessario fare in modo che “il principio applicato qui da noi venga accolto in tutta Europa”.
Il neopresidente Aie rivolge poi un ultimo accenno alla questione aperta del Salone del Libro di Torino, spiegando che “siamo più che disponibili a dare tutto il nostro contributo per arrivare alla migliore soluzione per una situazione così delicata come quella che si è verificata nella Fondazione”.