Home Nazionale ‘Ndrangheta: Alfonso (Procura Bologna), in Emilia cellula come metastasi

‘Ndrangheta: Alfonso (Procura Bologna), in Emilia cellula come metastasi

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Bologna, 28 gen. (AdnKronos) – “Il 9 giugno 1982 segna la data dell’arrivo di Antonio Dragone a Reggio Emilia, dove ha concepito il gruppo emiliano che in questi 30 anni si è via via sviluppato come una cellula in metastasi all’interno di un corpo sano”. Questa l’immagine che Procuratore Capo di Bologna Roberto Alfonso utilizza, in conferenza stampa in Procura, per descrivere la pervasività dell’associazione mafiosa, legata al clan Grande Aracri di Cutro, ma operativa in Emilia, che è stata di fatto smantellata con una maxi-operazione contro l’Ndragheta, eseguita dai carabinieri, coordinati dalla Dda felsinea. 
La cellula “si è prima insediata, poi strutturata, poi insediata nei gangli stabili della società emiliana, entrando nei settori dell’impresa e dell’economia, in particolare dell’edilizia” ha aggiunto il Procuratore capo di Bologna, rimarcando che le misure (117 cautelari già accolte dal Gip, più 46 fermi di indiziato di delitto) hanno colpito anche il mondo delle professioni tra cui “commercialisti, consulenti finanziari, ma anche a amministratori e dirigenti pubblici e persino rappresentanti delle forze dell’ordine, quindi più in generale della politica e perfino dell’informazione”. 
Il clan “si è radicato così definitivamente, anche con calabresi di seconda e terza generazioni – ha proseguito Alfonso – importando strategie d’intervento, modalità operative e una catena di comando proprie della ‘Ndragheta che opera in Calabria”. Se Reggio Emilia era il fulcro e quartiere generale del clan, l’attività si è diffusa poi anche a Modena, Parma e Piacenza. Oltre alla Dda di Bologna, hanno partecipato all’operazione anche la Dda di Catanzaro che ha disposto 37 fermi e la Dda di Brescia che ha emesso altri 9 fermi a carico di soggetti appartenenti alla medesima associazione, attiva in Emilia.