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Nsa nelle reti informatiche di Pyongyang, computer nordcoreani spiati dal 2010

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Washington, 19 gen. (AdnKronos) – La National Security Agency ha iniziato ad inserirsi nei sistemi informatici della Corea del Nord sin dal 2010 ed è stata proprio questa attività di spionaggio che ha permesso agli Stati Uniti di poter puntare il dito contro Pyongyang come mandante degli hacker che hanno attaccato la Sony. E’ quanto riporta il New York Times, rivelando che gli hacker della Nsa si sono inseriti con un malware nelle reti cinesi che connettono la Corea del Nord per poi così avere accesso ai computer degli hacker nordcoreani.
Un’operazione di spionaggio informatico che Washington ha condotto con l’aiuto della Corea del Sud e altri alleati, scrive ancora il quotidiano statunitense citando funzionari americani e stranieri e documenti Nsa. In questo modo la Nsa ha potuto individuare un vero e proprio esercito di hacker nordcoreani, circa 6mila persone, che sono sotto il comando diretto dell’agenzia centrale di intelligence e il cosiddetto Bureau 121, un’unità clandestina di spionaggio informatico.
Queste rivelazioni rischiano di aprire altri interrogativi sulla vicenda degli attacchi informatici condotti dagli hacker contro lo studios di Hollywood ‘colpevole’ di aver prodotto ‘The Interview’, una storia satirica sul leader nordcoreano Kim Jong-un. In particolare sul perché i servizi di intelligence americani non abbiano avvisato in tempo la Sony delle attività degli hacker nordcoreani che avrebbero lavorato da metà settembre a metà novembre per preparare l’attacco al suo network.