Home Nazionale Omicidio Garlasco: scarpe, bici e movente, cosa attende i giudici/Scheda (3)

Omicidio Garlasco: scarpe, bici e movente, cosa attende i giudici/Scheda (3)

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(AdnKronos) – LE BICICLETTE – Il ritrovamento del Dna di Chiara sul pedale della bici bordeaux di Alberto porta al suo fermo, ma è su una bici nera vista da una vicina davanti a casa Poggi la mattina del delitto che si concentrano le indagini. L’allora 24enne invertì i pedali tra le due bici quando la stampa iniziò a scrivere che si cercava una bici nera è la tesi della parte civile; c’è una terza bici mai trovata per la pubblica accusa. Anche in questo caso, per la difesa, si tratta di ricostruzioni fantasiose.
IL PORTASAPONE – Una foto mostra che sul pigiama di Chiara ci sono quattro impronte di una mano dell’assassino: quando viene spostato il corpo la maglietta viene intrisa di sangue e addio ditate. Quella immagine però svela che chi ha ucciso si è sporcato e prima di scappare si è lavato. Lo dimostrano le impronte insanguinate delle scarpe dell’assassino numero 42 – lasciate davanti al lavabo in bagno -, mentre sul dispenser portasapone resta il sangue della vittima misto al Dna di Alberto. “Non esiste dunque alcuna regola scientifica che suffraghi l’argomentazione illogicamente spesa dalla Corte”, si legge nel ricorso firmato dalla difesa.
LE BUGIE – Il racconto di Alberto non convince: la telefonata al 118 viene fatta non davanti alla villetta ma a pochi passi dalla stazione dei carabinieri come svela una voce in sottofondo. Stasi mente sul numero delle biciclette in possesso della sua famiglia e non spiega di aver lavorato alla tesi la mattina del delitto, secondo l’accusa. Non convince il racconto del volto “pallido” della fidanzata ricoperto invece di sangue quando i soccorritori trovano il corpo di Chiara. In un processo indiziario tutto questo non basta, per la difesa.